mercoledì 30 marzo 2011

lieto fine

Sprizza gioia da tutti i pori. 17 anni e l'emozione che quasi scoppia. Mi chiama stamattina e mi fa il resoconto di un mese intenso in cui non ci siamo sentite, anche se so già tutto tramite la sua amica; un mese in cui i genitori hanno ammortizzato il colpo e giusto ieri l'ha accompagnata la mamma a vederlo. "è bellissimo si muove tutto, saltava non stava mai fermo si succhiava il dito ..sembrava volesse dirmi ci sono eh! "e la futura nonna ha gli occhi gonfi di lacrime - chissà se ci pensa più alle sberle che sono volate perchè voleva assolutamente che abortisse, chissà se ci pensa che quel marmocchietto di appena 12 settimane di gestazione che oggi la fa commuovere, 5 giorni fa voleva non ci fosse. "io questa cosa che andrà tutto bene, non ci volevo credere, invece è vero, avevi ragione, si mette tutto bene!" e lo dice con una semplicità che solo a 17 anni puoi avere. Splendida mentre parla e ride. E' vero, la sfida più grande è credere a quello che solo pochi, forse solo io, sono disposti a rischiarsi: c'è un lieto fine, la storia finisce bene. Finisce con un bambino che sorride e una mamma innamorata, finisce bello bellissimo, come diceva mio figlio da piccolo.. anche se mentre ti parlo questa sembra follia, anche se pare assolutamente impossibile crederci..
Brava piccoletta che ti sei fidata e adesso prenditi il tuo lieto fine: te lo meriti tutto.

domenica 20 marzo 2011

le ali

mi chiedevo giusto come fare a rintracciarla. un pensiero sfuggente misto tra gli impegni della giornata, gli appuntamenti e poi la prossima settimana devo pensare anche all'intervista..però mi era balenato in testa così. il numero non lo trovo più , e avevo maledetto il costruttore di questi diamine di cellulari che salvano solo un tot di chiamate ricevute..mentre a me servirebbe una quantità infinita di numeri salvati..che non si sa mai. Stavamo andando a pranzo e squilla il telefono. Non il cellulare personale, non il numero di servizio.. il telefono di casa. Strano che lui faccia tutte queste domande, pensavo fosse mia madre.. invece è lei..che chissà come ha scovato il mio numero di casa; lei, che ha ha portato da me la sua compagna di classe  incinta (è di moda da me farsi accompagnare dalle amiche, sotto una certa età..) qualche giorno fa e ora è disperata e spaventata e preoccupata..perchè l'amica ha confessato tutto alla madre che "l'ha fatta ragionare un pò" e la porterà ad abortire, dopodomani. Parliamo mi chiede cosa dirle e vorrebbe avere da me l'autorizzazione a dirle di più..o almeno di poter credere di essere all'altezza di farlo.. quanto bisogno abbiamo di esser motivati, di trovare la conferma all'esterno del nostro stesso esistere; e lei vorrebbe da me insieme a "magari non serve ,ma tu provaci, avrai fatto davvero tutto", vorrebbe la formula magica per un'ultima arringa verso una madre che evidentemente stima la sua stessa figlia meno di zero, visto che le ha ripetuto che "se viene come te meglio non metterlo al mondo" e che "senza di lui (che se l'è data a gambe il lui eh..accidenti che uomo, val la pena tenerselo! ndr) inutile che pensi di farcela"..
Non vi racconterò cosa le ho detto, non vi parlerò della tenerezza che mi ha fatto questa ragazzina che dopo qualche minuto mi dice "ho già dimenticato tutto! puoi dirlo a mia mamma per favore che lei se lo ricorda meglio..", non è importante neanche fermarmi a spiegare che forse le due mamme si parleranno..e che non faccio il tifo per l'empatia nè spero esca fuori una comune "mammità" ..ma che ho come la sensazione che quella madre abbia abortito a sua volta e spero si possa chiederle se le è piaciuto così tanto da consigliarlo alla figlia- e che così si fermi e rifletta.
Vorrei solo fermarmi prima, al messaggio che quella donna ha passato a sua figlia che è semplicemente che da lei, proprio lei, sua figlia,  non potrà mai uscire niente di buono, che non vale niente e di questo la figlia farà tesoro. Bisogna pensare bene a cosa diamo o togliamo ai nostri figli, perchè di tutto quello che abbiamo, due sole cose davvero durature possiamo arbitrariamente lasciargli in eredità o strappargli: una sono le radici. L'altra le ali.

sabato 19 marzo 2011

la festa del papa'

eh si, ci siamo. Oggi è la festa del papà. Premesso che noi festeggiamo queste ricorrenze con la stessa enfasi che usiamo per la sveglia che suona al mattino.. e che quindi me l'ero completamente dimenticata, mi rendo conto che il resto dell'universo invece se la ricorda. E se poi restringiamo l'universo al  mondo che ruota intorno all'associazione il dono, non solo se lo ricorda ma ci fa pure i conti...che non sono sempre piacevoli..anzi.
Per le mie mamme la festa del papà è spesso un giorno di crisi, che viene dopo un tempo duro in cui a scuola questa festa si prepara e devi fare i conti, maestre o non maestre, col fatto che l'universo bambino al papà giustamente ci tiene. Allora le domande..che razza di padre, com'è il padre , come si fa a festeggiare questo diamine di padre, che fanno male al cuore e al fegato delle mamme e non riescono a dare risposte ai bambini. Io vorrei provare a chiedere alle mie mamme di festeggiarlo comunque questo papà, bastardo o meno che sia, perchè ha reso possibile un incontro, quello vostro coi vostri bambini e che senza di lui, per quanto vi abbia fatto soffrire, a voi mamme e anche a voi bambine, senza di lui voi non sareste mamme e voi bimbi non sareste proprio.. penso che nessuna mamma vorrebbe rinunciare al proprio piccolo che stringe tra le braccia..e quindi ripeto quello che tante volte ho detto nei colloqui, prima della "scelta": questo figlio è la dimostrazione che persino il più stronzo degli stronzi può fare qualcosa di meraviglioso.
Forse si può, invece di augurare qualcosa a un padre assente, ringraziare di un amore che c'è e volente o nolente, senza quel padre oggi non avrebbe potuto esserci.

martedì 15 marzo 2011

la testa a posto

squilla il telefono, è la sua amica. Lei si vergogna a chiamarmi  ed in fondo il contatto non l'ha ancora stabilito con me se non per via interposta. Mi chiede se ho tempo per lei, certo, ho sempre tempo, anche se non sembra. Sviluppi l'insana capacità di spingere un passeggino-cucinare-stirare-fare i compiti-e parlare efficacemente con le persone al telefono, nei miei panni. Se ci fosse una domanda più banale di come va' sarebbe sicuramente "che facciamo". e infatti la prima domanda che le faccio è questa.. allora? che facciamo? sorride nervosamente dall'altra parte, con un "eeeh.." che è un incrocio tra un sospiro e la richiesta di una risposta. La domanda diviene seria a questo punto, è quella che nessuno gli vuole fare per timore che la risposta sappia di panico: tu cosa vuoi fare? "vorrei tenerlo..però..."

domenica 6 marzo 2011

premi e celebrazioni

oggi mi è stata fatta una sorpresa inattesa. non solo perchè la torvo immeritata :) e di questo ringrazio molto, ma proprio perchè ero completamente all'oscuro dell'esistenza di questo premio. Così Corie ha deciso che le piace il mio blog e ha voluto farmi (farvi? farci? è uguale!) questo regalo che mi ha strappato una gran risata e con gioia affiggo in queste pagine.
Io non sono brava come Corie, e non conosco tanti blog; per di più quelli che conosco e che leggo non sono affato "neo blog" anzi sono blogger belle che navigate..quindi mi sa che perchè io sia in grado di assegnare premi toccherà che sia prima in grado..di conoscere altre blogger! avrete quindi pazienza con me se per girare questo premio mi prenderò un pò di tempo..
In questi giorni mi è stato chiesto se non mi vergogni di organizzare tante cose frivole per guidare un'associazione così seria come IL DONO. Se non mi sembri completamente fuori luogo tutto questo creare contest, gruppi futili di condivisione di cose di scarso valore culturale. Se non ritenga che sia completamente inappropriato pensare di fare la difesa della vita in questo modo.
C'ho pensato.. veramente la cosa cui ho pensato di più è stata "insolente". Poi però ho anche pensato se non fosse vero che era inopportuno. Allora mi sono guardata intorno.
Ho visto mio figlio , secondogenito, che gioca con l'ipod del padre (futile) e intanto parla delle discussioni che ha avuto coi compagni di scuola (serio). Ho visto mia figlia di due-anni-quasi concentratissima perfezionando le sue capacità manuali (serio) sfilando con una forchettina acquistata da ikea la crema da dentro una torta farcita che abbiamo mangiato a pranzo(futile!) e ho pensato , mentre la guardavo, che dovevo chiedere la ricetta (futile) alla mia amica P. e subito è partito il pensiero che sono felice di avere un'amica come P. (serio)
Poi ho visto mia figlia di di 7 anni imparare a memoria 4 poesie idiote di carnevale (futile) e vedo le difficoltà che ha e penso che la sua maestra di sostegno avrebbe bisogno di altro sostegno per se stessa (serio)..
Così ho pensato che la vita è fatta di una grande commistione di cose serie e di cose futili, che queste non sono una indipendente dall'altra, che vanno a paio perchè il punto è che non c'è bisogno di essere piagnoni o arrabbiati o tristi perchè si capisca il valore della vita e lo si celebri. C'è bisogno si trasmettere che la vita è piena di sfumature, molto seria anche quando è futile.
E quindi si, un sacco di cose futili mischiate dentro cose importantissime.
La vita è bella.

martedì 1 marzo 2011

no deben ser muchos

"Non m'importa di come parlino di me, basta che ne parlino"
(George Micheal Cohan)
non lo condivido. Un conto è che sia normale che parlino male, perchè non è possibile pensare che uno piaccia a tutti, ma altro è dire non importa come ne parlano basta che ne parlano. A me importa chi parla di me. E anche come ne parla. E anche dove ne parla. E anche con chi ne parla. Non per vanagloria ma perchè quando la tua vita finisce in mani che secondo te non meritano , ti fa soffrire. Se a qualcuno scivola addosso la propria stessa vita, mi spiace per lui, è un cinico. Non aspiro ne' al cinismo ne' all'atarassia. Allora non mi importa che si vada ovunque purchè ci si vada e penso che se tu hai per le mani la testimonianza di una persona quello sia un tesoro prezioso, un onore, non un favore che quella persona ti ha fatto, non ti deve ringraziare, anzi! devi ringraziare tu e mille volte e chiedere scusa mille e mille volte se in qualche modo hai dato fastidio: è chi da la testimonianza a rendere un favore a te, un favore enorme quello di farti vedere qualcosa che tu talpa che non sei altro, coi tuoi di occhi non vedi. Se questo favore che ricevi non è benvenuto e per intero, allora non si fa, non serve: perchè non si tirano le perle ai porci (e questo ben più che Cohan l'ha detto..)
Insegnare alle persone che ciascuna vita è un tesoro prezioso così prezioso che interagire con loro è un privilegio non un piacere che gli si fa, rimette in piedi la gente che così poca stima ha di sè.
Questo modo di pensare e di relazionarsi genera impopolarità. Va bene. Non faccio *questo* per essere popolare e non si fa *questo* perchè si diventi popolari:ma perchè si impari e si trasmetta il valore della vita, di ogni vita con cui si ha il privilegio e l'onore di relazionarsi, e della propria vita, la prima con cui si ha il privilegio e l'onore di scendere in relazione.
Se questo non è accettato in tutti gli ambiti, pazienza! non è compito mio essere ovunque, non mi interessa, non scendo a compromessi! Se la cosa più importante è il numero delle lettere , il computo delle parole.. non è il mio posto quello! e non è il posto di nessuno dei miei perchè con me non sono trattate a quantità.
Popolare o impopolare non importa. Importa rettitudine.
Non c'è bisogno di essere molti. c'è bisogno di sapere di essere amati per il nostro immenso valore.
Signore e signori chiunquevi fa scendere a compromessi di qualunque tipo, mercifizzando qualcosa di profondamente vostro per un pò di *pubblicità* fosse anche affettiva, vi sta sminuendo vi sta cercando di attribuire un valore e voi , ciascuno di voi è merce unica, non rara. Sentitevi tale e tanto pretendete di essere stimati.
Non accettate questo compromesso: chiunque vi stima meno, non vi stima affatto.

libera di..

ci vuole coraggio da vendere. anzi no, mi correggo, ci vuole vigliaccherìa. Squilla il telefono. Dall'altro capo una donna balbetta chiedendo se ha fatto il numero giusto. confermo, si è il numero giusto "volevo sapere cosa devo fare per chiedere aiuto.." Devi dirmi cosa succede.. dico io con voce tranquilla, presentandomi per nome. Sento dall'altro capo la voce si spezza mentre prova a pronunciare il suo nome e inizia un pianto disperato a singhiozzi come piangono i bambini. Non riesce a prendere fiato tra un sussulto e l'altro è crollata completamente..mi parla come riesce di un aborto fatto mesi fa, della sua vita che va a rotoli, del compagno che non esiste più, del fatto che questo figlio sarebbe stato l'unica cosa realmente sua e ora invece non c'è più.
Piange per venti minuti di telefonata. e io dico ma dove sta l'autodeterminazione? la libertà ricevuta? dove sta questo privilegio di cui si è usufruito? epperpiacere non venitemi a dire che questa povera figlia non aveva ben chiare le idee quando ha scelto! come se ciascuno di noi non avesse diritto di pentirsi di una scelta fatta pensando di avere le idee chiare, solo perchè appunto ha scelto. Vigliacchi. Vigliacchi uomini che scappano , vigliacchi assistenti sociali che non hanno di meglio da offrire (recentemente mi è capitata questa "ma scusi signora già non ce la fa con uno come pensa di fare con due? l'unica soluzione è interrompere la gravidanza!), vigliacchi quelli che si nascondono dietro ideologie di ogni tipo. Le donne meritano scelte migliori: l'aborto non è una scelta.