giovedì 31 maggio 2012

qualcosa da dare


Siamo più che puntali. Con la precisione di chi sa che ha qualcosa di importante ci ritroviamo, un buon quarto d'ora di anticipo. G. è la prima volta che viene e vuole prendere dimestichezza con quello che facciamo. Oggi aspettiamo due mamme, la settimana prossima ne avremo tre. C'è il piccolo Giuseppe pure oggi, che viene a mostrarmi quanto poco ha mangiato in questa settimana, al controllo peso: ed aspettiamo una mamma nuova, inviatami dal servizio sociale del municipio vicino, perchè possiamo aiutarla. Tutte e due le mamme sono state inviate a cercare e trovare assistenzialismo, quello che potrebbe dargli la parrocchia vicino, qualche anima pia di buona volontà nel palazzo, forse un'amica , chiunque che voglia fare una buona elemosina di oggettistica. Cercano cose e quando arrivano sì, le troveranno, ma a me non basta.

sabato 26 maggio 2012

non esistono ma. ( #marciaperlavita parte 14)

E se fosse già nato? diremmo "purtroppo sei già nato..ah! averlo saputo prima che eri malato col cavolo che mi mettevo ad accudirti!".. strano. ho vissuto tanti mesi negli ospedali pediatrici e non ho mai sentito nessuna madre dirlo. Ho condiviso tante interminabili ore a fianco al letto di mio figlio con altre mamme vicine ai loro bambini..nessuna avrebbe preferito non avere quel bambino; tutte avrebbero preferito non avere la malattia.
Che differenza fa che sia già fuori o ancora dentro la pancia? il renderlo visibile? perchè c'hanno raccontato che "non lo vedo quindi non c'è" è una cosa che funziona? e da quando? L'aborto non risolve il problema di un figlio malato. Il figlio resta malato e diventa anche morto. Malato e morto..totale problemi due. E dei due, la morte mi sembra sia il più definitivo....
scrive Giuliana
Anch'io sono una di quelle con la giustificazione, con il motivo valido: la malattia del bambino.
Conosco tante persone contrarie all'aborto ma se poi sta male..ma se poi.....
Non esistono ma, non esistono se. Non esistono motivi più validi di altri.
Nessun motivo è valido x ammazzare un innocente. Tanto più se questo è malato.
Quando tuo figlio non sta bene, anche se ha solo un raffreddore, vorresti prenderlo tu per non farlo soffrire.
Fai di tutto per accudirlo, gli stai sempre accanto, lo accarezzi, lo coccoli, gli canti le canzoncine per non farlo piangere.
Mai diresti: "quasi quasi lo faccio fuori così lui non soffre più e io torno a fare quello che facevo prima!"
Ecco, questo è quello che avrei voluto fare invece di abortire.Vorrei essermi presa cura del mio bambino...quello si che era un mio diritto.

mercoledì 23 maggio 2012

la poveretta col motivo valido ( #marciaperlavita parte 13)

Eh si arrivano anche le testimonianze di quelle che avevano motivi validi. Ma davvero ci sono motivi validi? davvero le mamme validamente motivate ci credono a questa cosa? davvero la morte risparmia sofferenze? tocca pensarci bene: perchè ciascuno di noi nella vita almeno un pò soffrirà.. forse che sia meglio ucciderci preventivamente? o non sarà meglio trovare qualcuno che ci ami, mentre stiamo soffrendo e che con l'amore suo gratuito proprio quando non possiamo ricambiare, ci aiuti a superare la sofferenza?


Marina scrive:io sono una donna che ha abortito un figlio desiderato, un figlio malato, gravemente malato e quindi era "MEGLIO" così, tutti (quasi) avrebbero preso questa decisione, era da egoista pensare di mettere al mondo un bambino in quelle condizioni sapendo in anticipo che avrebbe patito sofferenze e dolori indicibili; lo so cosa state pensando: lei un motivo "valido" lo aveva, poveretta, invece eccomi qui con le altre mie amiche a testimoniare che MAI E POI MAI esiste un motivo che giustifichi quella schifezza che risponde al nome di ABORTO!!sono arrivata qui 3 anni fa dopo aver abbandonato il mio bambino carica di dolore e con quel senso di vuoto terribile, confrontandomi con le donne di questa associazione meravigliosa ho potuto rendermi conto che olrte a soffrire per il fatto che volevo quel bambino c'era pure la verità che lo avevo abortito io e non era vero che non avevo altra scelta, l'avevo eccome, solo che non riuscivo a vedere un'altra strada.sono felice perchè sono guarita da quella mentalità che voi avete e della quale ero schiava anche io,imprigionata nella convinzione che in certi casi è meglio abortire; no, non lo è mai mai mai e poi mai e lo griderò finchè avrò fiato: Michele, ti amo.


martedì 22 maggio 2012

ah non è fango? ( #marciaperlavita parte 12)

Conosco una donna incredibile. La conosco da due o tre anni, non ricordo con precisione, e quando l'ho conosciuta aveva toccato il fondo e da tempo iniziato a scavare. Questa donna è incredibile perchè ha una rarissima capacità introspettiva , per altro estremamente lucida; messa insieme a un sano sarcasmo e a una vita stra-incasinata, con condimento di un caratterino niente male, è una mina vagante in senso positivo. Non ne passa liscia neanche una nè a sè stessa nè agli altri ed è capace di un gran cuore. Anche lei ha voluto intervenire portando la sua testimonianza a chi difende il diritto delle donne a fare presunte scelte sulla vita dei loro figli per ottenere non abbiamo ben capito cosa (e manco ci interessa saperlo). Vi riporto la sua testimonianza, di donna che ha scelto convinta di quello che sceglieva e ha sbagliato.

Adonella scrive:
PRESENTE. Eccomi, io sono una delle tante che ha abortito convinta di cio’ che faceva, in solido. Sono una di quelle che subito dopo si è sentita liberata, di quello che ritenevo un peso. Si eccomi, presente.
Almeno io si, mio Figlio no, purtroppo. 
Io, prima convinta ed ora pentita, pentita con dolore e neanche tanto sopportabile, disperata. Eppure 21 anni fa, quando gli negai la Vita, credevo fosse giusto (che è legale si sa) eliminare con la morte quello che credevo fosse un problema; perché il “problema” che avevo nel ventre era Qualcosa di vivo sin dai primi istanti. Una volta sbarazzatami dall’”Ingombro” ne fui sollevata, liberata, e per tanti anni sono stata tra quelle “pseudo” donne pro aborto. Pseudo perché solo concepire l’aborto è disumanizzante, figuriamoci poi praticarlo. 
Ma ora sono fuori dai vostri cori di orrore, i vostri slogan mi repellono, e vi deluderò care portavoci e fautrici di abominio, soffro per aver negato la vita a mio figlio. Darei la mia Vita, per riavere anche un solo istante tra le braccia il mio piccolo ma è tardi, tutto dannatamente compiuto. 
L’ideologia del pro aborto si dichiara a sostegno dei diritti delle donne, mentre appoggia e giustifica un reato, malvestito da diritto, il più grave tra tutti: quello di uccidere. 
L’unico diritto cha ha ragione di essere è quello alla vita umana, in tutte le sue forme ed espressioni (perché non siamo tutti perfetti no?)
Forse nell’ideologia pro aborto che prevede “una vita triste per quelle che non sono troppo convinte e una invece più tranquilla per quelle che lo sono “c’è qualcosa che non va troppo liscia? Forse non avete fatto molto bene i conti e le vostre congetture crollano come i castelli di sabbia?? O forse, quelle come me e sappiate che sono tante si sono drasticamente rese conto di aver “sbagliato” e compiuto un atto gravissimo? 
E per me non c’è stato nessun contesto colpevolizzante, dopo tanti anni, troppi senza mai aver provato un minimo di turbamento emotivo verso quel fatto degenere , con la completa indifferenza per quel povero MIO piccino che mi era capitato non certo perchè lo aveva scelto Lui, mi sono trovata sola con me stessa a scavarmi dentro per tirar fuori quel briciolo di umanità rimastami bastevole per cominciare ad amare e commemorarlo con una naturale potenza, quella di una Madre.
Al mio piccolo ci pensa Dio, se ci crediamo (e non consola….), ma chi pensa a me al mio recupero come essere umano?chi vuole la mia riabilitazione alla Vita dopo averla negata? Chi mi spinge a Vivere anche così, amputata per usare una parola che renda bene il mio stato?Beh mi sto facendo aiutare da chi la vita la promuove, anche quando è inattesa e in ogni sua possibile manifestazion considerati il fumo negli occhi di chi l'aborto lo promuove.
E pensare che invece coloro che si prodigano a favore della Vita nascente molto spesso e auspico sempre di più tolgono la nebbia dagli occhi e dal cuore sino a rendere chiaro cosa è con l’aborto: l’uccisione terribile di un innocente, perpetrato nei più dei casi, dalla stessa madre 
In conclusione, care amazzoni della libertà femminile, dovete riconoscere un minimo di vacillio delle vostre convinzioni. 
Dai su, per lo meno, non ditemi che credete al 100% che sia una cosa “normale” abortire anche per quelle che ne sono convinte! Perché non è normale estirpare un “feto” da un posto dove tutti i feti devono stare e rischiare spesso anche la propria vita.
Non ditemi che siete convinte al 100% che la “legalità” di abortire un Figlio (una cosa a caso tra le tante: per voi davvero sino alla 12ema settimana non è un bimbo lo è invece alla 12+1 giorno, quindi massacrabile prima e poi dopo qualche riserva? )non abbia mai destato nemmeno una volta nella vostra vita un pensiero a quel Figlio mai nato. 
No non ditemi che è così, perché non ci credo, e se lo dite so che mentite. 
Se invece insistete con ‘sta storia del diritto all’aborto, con ‘sta cosa triste che un Figlio ci può stare solo se è desiderato allora il mio consiglio è di provare ad ascoltare anche qualcosa di diverso. Ad affrontare anche storie come la mia.
Infine esprimo la mia perplessità che è ormai certezza: mi sa che queste argomentazioni pro aborto sono un po’ tutte edificate con del fango ..ah non è fango?

lunedì 21 maggio 2012

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte11


Ecco una testimonianza un pò più lunga.. fare riferimento a questo post

Licia scrive:
Ho perso due figli. Sono rimasta incinta a febbraio di un anno fa e la gravidanza era inaspettata, la relazione con il mio compagno complicata e per nulla solida. Nonostante i problemi non abbiamo mai pensato di non portare avanti la gravidanza, ma la natura ha voluto che io abortissi spontaneamente. La mia prima esperienza di maternità si è conclusa con un raschiamento e talmente in fretta che non ho avuto modo di metabolizzare quanto avvenuto. Ho solo sognato una volta la mia bambina che avrei chiamato Paola. In quei mesi ho accumulato dentro me del rancore nei confronti del mio compagno che non mi è stato vicino e mi ha procurato, poco importa se involontariamente o meno, tensioni e sofferenze, e dei miei genitori che pur assicurandomi tutto l’appoggio non hanno saputo gestire la situazione e mi hanno provocato ulteriori pressioni psicologiche. Dopo l’aborto mi sono sentita allo stesso tempo sollevata e vittima. Rancore ne avevo anche nei miei confronti per essermi cacciata in una situazione così complicata che mi aveva portato solo tante umiliazioni e tristezza. Dopo alcune fughe e ritorni anche la storia col mio compagno sembrava essersi conclusa e invece, dopo tre mesi, ci siamo rivisti. Non me lo so ancora spiegare, ma ho avuto un’ovulazione tardiva e con il primo rapporto sessuale che abbiamo avuto sono rimasta incinta. Un’altra volta. Erano i primi di novembre ed in quei giorni sarebbe dovuta nascere Paola. Sembrava un segno del destino, una seconda possibilità per dare un lieto fine alla nostra storia. Pensavo che sarebbe stato tutto diverso, invece il mio compagno era sempre lo stesso, sentivo che ormai non era più amore quello che mi legava a lui. Non sono riuscita a sopportare l’idea di ripercorrere di nuovo quella strada, di sopportare altre umiliazioni. No, l’idea di me in quella situazione non sono riuscita proprio ad accettarla, non sono riuscita ad accettare mio figlio, Emanuele, anche se lui non era solo un’idea, e ho abortito, lui e me.
In quella situazione mi ero messa io, con superficialità, ma stavolta non ero più disposta ad assumermi la responsabilità di ciò che era accaduto.
Prima dell’aborto spesso dentro di me accusavo gli altri della mia infelicità e insoddisfazione, se vedevo la “parte buia” di un compagno fuggivo dalla relazione. Ora mi guardo e mi accuso di questa disperazione che provo, dalla mia parte brutta non posso fuggire.
Una cosa sconvolgente è stata scoprire il male dentro me, è stata scoprire di non essere la donna brava e buona che mostravo a tutti, bensì una grande superba. Avevo ingannato anche me stessa, non permettendomi di conoscere e accettare i miei limiti e di vedere la realtà di me al di là dell’immagine impeccabile che proiettavo al mondo.
Le cose non erano andate secondo i miei piani, l’uomo che avevo a fianco si era rivelato, durante la prima gravidanza, non essere quello dei miei sogni. Immaginavo la mia vita accanto a lui, col suo carattere così diverso dal mio, con tutti i problemi derivanti dalla sua precedente situazione familiare (ha già un figlio), dal suo lavoro, dalla situazione economica, che lo assorbono totalmente e lo rendono cieco davanti al mio bisogno d’amore e di attenzioni… e non mi piaceva più, mi spaventava. Pensavo che mi avrebbero tutti biasimata “potevi avere tutto ciò che volevi e guarda in che situazione ti sei cacciata”. La vergogna, la colpevolizzazione da parte dei miei, l’aver dato loro una delusione e un dispiacere. Questo figlio ho iniziato a rifiutarlo, ho iniziato anche ad avere paura che non lo avrei accettato neppure dopo la nascita come capita a tante donne. Invece la maternità che sognavo doveva essere perfetta. Ironia della sorte.
Ho permesso al male e alla morte di entrare nella mia vita e adesso mi terrorizzano dal profondo della mia anima. Mi fanno tanta Paura e io mi immagino piccola piccola correre spaventata a cercare protezione da mia mamma, ma lei non può proteggermi e non c’è nessuno in realtà che può aiutarmi.. perché i miei mostri sono dentro di me, e mi mordono lo stomaco, e mi prendono alla gola.
Sono stata ingannata, dalla Superbia che mi annebbiava la mente. Niente mi ha fatto sospettare che accollarsi lo struggimento per l’uccisione di un figlio, invece che la responsabilità della sua nascita, equivale a suicidarsi. Le poche persone con cui ho parlato (ginecologo, assistente sociale, infermiere) hanno fatto passare la cosa come un prendere in mano la propria vita e correggere una rotta sbagliata. E io cretina mi sono suicidata.
Ora è tutto così ovvio, se lo avessi tenuto con lui in braccio avrei sopportato tutto. Certo avrei dovuto prima chiedere aiuto per gestire quella depressione e quel rifiuto. Poi mi sarei legata al mio compagno, ci avrei provato, nonostante tutto, magari quel rifiuto sarebbe passato presto, lui mi avrebbe amata a modo suo, io a modo mio. Poi nel tempo forse avremmo discusso tanto, ci saremmo feriti, mi sarei sentita infelice e insoddisfatta del rapporto e probabilmente ci saremmo lasciati. La gente del paese mi avrebbe additata come “ragazza poco seria”. I parenti mi avrebbero criticata e commiserata perché avrei potuto scegliere una sorte migliore, ma mio figlio sarebbe stato lì con me a regalarmi ogni giorno sorrisi, e anche i miei genitori nonostante le critiche e il sentirsi amareggiati per il mio fallimento sentimentale sarebbero stati felici di abbracciare il nipotino che tanto aspettavano. E io avrei avuto sempre la speranza di un futuro migliore e pieno d’amore, con mio figlio vicino. Speranza che adesso non ho. Mi sforzo per qualche istante d’immaginare un futuro con una famiglia felice e dei figli che vorrei arrivassero prestissimo.. insisto ancora con lo stesso sogno! ma poi affiora sempre la tetra prospettiva che io possa rimanere per sempre sola con il dolore della mancanza dei miei figli e i miei sensi di colpa. Io non so quanta forza e felicità ti regala un figlio, lo intuisco, lo intuivo anche prima di abortire, ma non mi sono voluta bene, mi sono fatta male sapendo di farlo.
I postumi dell’aborto, che molte donne purtroppo conoscono, mi sono piombati addosso poche settimane dopo l’intervento, però ho preso coscienza dopo un paio di mesi dell’ORRORE. Mi sono sentita assassina, la peggiore: ho sempre considerato l’aborto come il crimine più efferato. E ho abortito.
Ho preso coscienza che avevo rifiutato quell’Angelo che mi era stato donato e che come mamma mi voleva. Come si può concepire questo pensiero e non tremare? Ma perchè non sono riuscita ad accoglierlo con tutta la tenerezza e la gratitudine che il mio essere può esprimere? è una domanda che mi tarla il cervello.
Gli assassini sono in galera, chi tocca i bambini rischia il linciaggio. Io che avevo ucciso mio figlio ero nel mio letto e tremavo il male che io stessa avevo compiuto. Pensavo che è stata proprio la superbia a far sì che l’Angelo portatore di luce fosse scaraventato all’inferno, ed io è proprio all’inferno che mi sentivo. Ma non riesco a perdonare me stessa.
Alcune donne probabilmente si sentono mamme da sempre, ad altre non bastano nove mesi d’attesa per abituarsi all’idea, io sento che sto diventando mamma piano piano, ma non ho mio figlio. Mio figlio l’ho preso per mano quando l’ho concepito, per un pò abbiamo camminato insieme, poi quando è iniziata la salita gli ho lasciato la mano per camminare più leggera. Adesso che lo cerco disperata non lo trovo più, ed è difficile proseguire da sola, non so nemmeno dove vado.
Se penso che posso aver generato in mio figlio un senso di smarrimento, solitudine e paura perché è stato abbandonato proprio dalla sua mamma, se penso che lui voleva stare aggrappato a me e si fidava, che poteva avere desiderio di me e di suo padre quanto io ne ho ora di lui, mi chiedo perché cercarla una speranza per me. Però già mi sono ingannata e non voglio farlo ancora. Forse sto impazzendo, ma ho la sensazione che la mia vita si svolga su piani temporali sfalsati. La vita scorre e io la rincorro, ma arrivo sempre troppo tardi. Non voglio arrivare tardi un’altra volta. Nella vita sono diventata mamma mesi fa, nel mio tempo sto diventando mamma ora, ma è troppo tardi. Nella vita ho ucciso mio figlio mesi fa, nel mio mondo mi rendo conto ora che uccidere un figlio è un abominio, ma è troppo tardi. Nella vita nell’anno appena passato ho avuto due figli che non volevo, nel mio mondo oggi li desidero tanto e mi mancano, ma è troppo tardi. E' tutto sfalsato. Persino lo schiaffo che ti sveglia dallo stato ipnotico in cui cadi quando decidi di abortire, che ti fa aprire gli occhi sull’orrore che hai perpetrato, non ti arriva subito quando sei lì ad abortire, no… lui ti lascia fare, e si prepara, si carica come una molla, prende la rincorsa, e quando ti arriva, perché ti arriva, dopo settimane, mesi o anni, è così forte che ti stordisce. Ma è ancora troppo tardi.
Ciò che provo oggi è tristezza, pena, paura, orrore, senso di solitudine siderale, rabbia, rancore, impotenza, senso di colpa logorante e una disperazione incontrollabile, inconsolabile, che non ti fa stare in piedi. Le crisi di pianto disperato, prima episodiche, si sono fatte sempre più frequenti, sono diventate ormai giornaliere, l’angoscia non mi lascia un attimo di sollievo, nè di giorno nè di notte, e mi rende difficile persino alzarmi dal letto, andare a lavorare, parlare, mangiare. Gli occhi e il viso sempre gonfi, l’aspetto trasandato, cammino zombie tra le gente sperando che nessuno mi veda, che si accorga che piango. Ecco, io l’ho visto, nell’ecografia, con la sua testolina tonda, cicciottella, e il cuoricino pulsante a 8 settimane. Eravamo al pronto soccorso, soli io e lui, per delle perdite di sangue. Ma stava bene. Quest’immagine ce l’ho davanti in continuazione, le parole non posso descrivere lo struggimento, la pena. Quella testolina l’avrei potuta toccare. Lui avrebbe avuto tutto. Ci penso e mi verrebbe voglia di farmi del male fisico pur di spostare l’attenzione da questo male dell’anima. Grido, mi dispero, mi viene voglia di chiedere la carità della morte, ma sarebbe troppo facile, io a questa vita devo prima restituire dignità. Vorrei finalmente riuscire ad aprire gli occhi, a reagire, liberarmi dalle catene delle mie gabbie mentali, trasformare questa sofferenza in qualcosa di positivo che mi permetta di dare un senso a quello che è accaduto.
Questo dolore è grande e cresce di giorno in giorno, stento a portarlo, non sono più lucida. E mi chiedo, come si fa a sopportare senza impazzire? 

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte10


Vi invito ancora a fare riferimento a questo post per sapere di cosa stiamo parlando e perchè stiamo pubblicando queste testimonianze.

Clorinda scrive
Sono mamma di una bambina di 5 anni; nel 2008, precisamente maggio 2008 resto incita per la seconda volta. No, non dovrebbe spaventarmi nulla, in fondo l'ho già fatto, ho messo al mondo una figlia da sola e quindi sò che se anche il padre mi dovesse dire che devo abortire, che questo figlio non lo vuole, io posso farcela da sola... in teoria.. perchè poi in pratica è tutto completamente diverso: in pratica è stato un abisso che ancora oggi non ha fine.
IO mi sono negata questo dolore per un anno e mezzo !!! e.. quando mi sono avvicinata in minima parte, mi ha invasa e consumata..
Ho deciso di abortire mio figlio senza mai aver deciso veramente... senza mai essere cosciente che stavo togliendo la vita alla mia vita, senza mai fermarmi a riflettere (e dovevo e potevo farlo, perchè nel mio percorso avevo avuto di fianco persone con la "Vita" in mano!)
Ho deciso per l'interruzione della gravidanza da sola, mi sono chiusa e mi sono raccontata bugie su bugie, senza smettere mai: tutto quello che in passato ero stata capace di fare per la mia prima figlia sembrava ai miei occhi irripetibile...
Ero sola quel giorno, pensavo che con quel gesto avrei respirato di nuovo, che tutto sarebbe andato via poi con un pò di lacrime e col passare del tempo, che sì non ero la prima nè l'ultima e quindi ne sarei uscita, in fondo, mi dicevo, ho le spalle forti, passerà!!
Io non sò quante bugie ho raccontato dal 20 giugno 2008 a meno di un anno fà!
Quante bugie mi sono raccontata, e quante nè ho raccontato al dì fuori di me... sono inevitabilmente cambiata, lentamente ogni giorno mi sono spenta, incupita; l'amarezza saliva e io la respingevo, il dolore saliva e io lottavo contro di lui... arrivavano le notti insonni e io prendevo calmanti, arrivavano le crisi di panico e io mi abbandonavo stremata .... e mi ripetevo che non era per quello che avevo fatto, che era solo suggestione la mia.. che sarebbe passato tutto , che era solo un momento brutto...
A causa dell' interruzzione di gravidanza ho avuto problemi ginecoligici che hanno richiesto un'intervento a distanza esatta di un anno. Lì la difficile e dolorosa presa di coscienza di ciò che avevo fatto!
Ritrovarmi sullo stesso lettino gelido, ha scatenato nel vero senso della parola, una crisi profonda dalla quale ancora non sono uscita... Lì ho capito che Io e solo Io avevo negato la vita a mio figlio, ed in alcuni momenti non ho pensato l'avessi negata a lui in quanto tale, ma ad un Essere Umano, Mio Figlio!!!!!!!!
Sono sprofondata giorno dopo giorno, ora era ed è tutto più reale per me: io sono una mamma capace di togliere la vita a suo figlio, e questo mi fa orrore. Mi fa orrore perchè, oggi mi chiedo e ogni giorno, che Donna sono e che Mamma posso essere, sè sono stata capace di tradire mio figlio con il gesto più feroce che ci possa essere.
Sono arrabbiata con me stessa, sono cattiva con me stessa mi privo di qualsiasi cosa perchè non ne sono degna. Sono infelice e nella mia infelicità trascino tutto e tutti, compresa la mia bimba che non lo merita davvero....
Ho smesso di vivere e mi faccio del male perchè non riesco ad aprirmi alla vita... perchè per me la Vita era quel figlio che ho buttato via una mattina di Giugno.

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte9

Continua da questo post
Luisa scrive
Abortire è stata la scelta peggiore che potessi fare ... eppure ero convinta, allora, che fosse quella più giusta.
Sono stata miope e non gettato lo sguardo oltre quelle prime settimane di disperazione, sono stata sorda e non ho ascoltato chi mi consigliava di non farlo e, soprattutto, sono stata egoista a non anteporre la vita di quel figlio alla mia immaturità nell'affrontare le difficoltà oggettive che pure avrei incontrato.
Ed ora che ho riacquistato i sensi perduti, vedo tutto nitidamente e mi fa orrore "quello che ho fatto" ... riporto non a caso questa espressione perchè la usa sempre una mia amica con me quando parliamo di questa cosa ... "se hai fatto quello che hai fatto" ... lei non riesce neanche a dire quel verbo "abortire". Come darle torto? io stessa, quando cercavo informazioni sull'aborto, parlavo di IVG quasi a voler levare un po' di "sporcizia" a quel gesto, l'interruzione volontaria di gravidanza è uin termine più asettico, più medico quasi. Ma che illusione, con le parole inganniamo priima di tutto noi stesse ... 
L'altro giorno il mio medico mi ha detto una frase che mi si è scolpita nel cuore: "tu tornerai a stare bene ma non tornerai mai più quella di prima" ... abortendo mio figlio ho distrutto per sempre una parte di me e non c'è niente, e sottolineo niente, che possa cambiare questo stato di fatto. 
Questa è la mia "testimonianza", raccontata, con dolore, con l'intento di svegliare le donne dall'illusione di voler governare la propria vita a qualunque costo. Beh sappiate che per fare questo c'è un prezzo altissimo da pagare...

troppo poco, quindi meglio niente.

Entro venerdì dovevo telefonare. Mi sono sbrigata più che potevo, avvisata lunedì pomeriggio dal banco alimentare della proposta di rientrare nelle associazioni che possono andare a ritirare presso alcune scuole della città il disavanzo di pane dalle mense, per la ridistribuzione, un paio di volte a settimana. L'orario è infelice: dalle 14 alle 15. A quest'ora, infrasettimanale, i miei volontari che per lo più lavorano, hanno terminato la pausa pranzo e riprendono il lavoro. Un giro di telefonate epico per trovare qualcuno magari universitario che magari almeno una volta - per non perdere questa occasione - ha pure la macchina per andare a prendere questa fornitura. Non sono quintali, se ci dice bene possono essere 10kg di pane. Trovo una volontaria , carinissima, che dopo un primo sturbo - comprensibile visto che attraversa un bel pezzo di roma - mi da la disponibilità per il martedì. Perfetto il martedì, perchè il pomeriggio facciamo appunto la ridistribuzione, così sono sicura che non sarà certamente raffermo del giorno prima. Già mi sto facendo il film che la ragazza filippina potrà dare al piccolo Joseph il pane fresco. Già mi vedo i due bimbi indiani che smangiucchiano. Già mi godo la visione delle due famiglie che aiutiamo che vengono oggi e che si portano la sportina di pane con gli altri alimenti. Sto avanti coi pensieri e coi sogni..sono contenta, chiamo subito il banco alimentare, mi faccio passare la signorina. C'ho messo un giorno solo a trovare qualcuno: è mercoledì. Un giorno solo a settimana? mi chiede.. non è entusiasta gli serviva di coprirne due (a me sembrava già un miracolo) però pensa non ci siano poi gran problemi: mi smezzerò il turno settimanale con un'altra associazione. Va bene che problema c'è. Sono contentissima il martedì, continuo a ripetermi, pane fresco, perfetto. Il banco alimentare c'ha spiegato durante la sua visita che questi prodotti in realtà non sono propriamente gratis: è come ricevere fondi europei, quindi vanno tassati. ci passeranno il dettaglio di quanto corrisponde al nostro quorum e dovremo metterli in bilancio. Va bene! che problema c'è, mi pare pure normale. "parlo coi superiori, ti chiamo entro l'una e ci mettiamo d'accordo per vederci lunedì mattina così ti do le pettorine per il riconoscimento e martedì andate" Wowwowow!! entusiasmo!! Aspetto.
Mezzogiorno.
L'una.
Le tre.
Le cinque.
Venerdì...
Sabato..
Domenica...

ho come l'impressione che non ci siamo rientrati più. Martedì niente pane.

[ERRATA CORRIGE!!!: mi ha chiamata ora la signorina del banco alimentare : mercoledì viene a consegnare le pettorine, inizieremo dalla prossima settimana!! ]
ps. avranno letto questo post? chi può dire.

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte8

 Continuano ad arrivarmi risposte al mio appello. Per sapere di cosa parliamo fate sempre riferimento a questo post
scrive Rosina
io sono un'altra di quelle che ha abortito perchè voleva abortire ma che si è pentita e che soffre. Come lo spieghi? mi dirai : allora non volevi abortire e cmq lo hai fatto... e io ti rispondo: non è vero perchè se non avessi voluto non lo avrei fatto...nessuno mi ha costretto a farlo.
Sono passati quasi 15 anni ed io sto ancora soffrendo e soffrirò ancora...perchè è un dolore che non si rimargina ma che si trasforma se ti accorgi del grandissimo errore che hai fatto e cerchi di ricavare qualcosa di buono per gli altri e quindi per te stessa. Non c'è un fattore positivo nell'abortire...non esistono ragioni ...non c'è età...nè fattori economici che possano giustificare questo....niente e nessuno può essere più importante del tuo bambino che porti nel grembo. Spesso purtroppo non ci si rende conto di ciò che si porta dentro...di questo grandissimo dono che non appartiene a noi ma che ci è stato donato e siamo stati scelti nel riceverlo...solo perchè è un embrione e la legge lo permette non possiamo decidere di sopprimerlo soprattuttto perchè è una lotta ingiusta....nostro figlio non può difendersi.
Tu parli di contesto colpevolizzante.
Se oggi sono qua a parlare anche con te considerando che solo un anno fa quando si parlava di aborto entravo in crisi devo solo ringraziare nostro Signore che mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto incontrare il Dono grazie al quale ho fatto un percorso doloroso ma necessario che è servito a capire tante cose della mia vita e delle pur assurde motivazioni che mi hanno portato a quella triste scelta. Ribadisco: non c'è nulla di positivo nell'abortire, solo morte e sofferenza..Noi invece lottiamo per la VITA che ci è stata donata dal PADRE e spetta solo a lui toglierla.
Un embrione è una vita, prima ancora un bambino come lo eri anche tu.

domenica 20 maggio 2012

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte7

Oggi è stata una giornata in cui grazie al cielo ho pensato ad altro. non che sia stato leggero il mio pensare, che di questi tempi decisamente lo è ben poco. Però è stato altro. Mi sono preoccupata di chiamare tutti i miei amici emiliani per sapere come stavano , a seguito del terribile terremoto che ha segnato le loro città. Ho parlato con persone care, gente che vedo da poco o tanto tempo, mi sono preoccupata per loro. La cosa che mi ha stupita, a parte che loro si preoccupassero della mia salute - quando in questo momento a me premeva la loro! - era che mi abbiano chiesto di queste testimonianze che sto pubblicando. mi ha colpito perchè poteva non essere questo il giorno, poteva non essere questo il momento. E mi ha stupito perchè di fatto oggi io, che non ero a Roma, non potevo pubblicare altro.
Mi hanno invitata a non smettere di raccoglierle e ho spiegato che non dipende da me! che finchè me ne manderanno sarà mia cura pubblicarle, dovessi continuare ad aggiungere numeri al titolo per anni. Ero colpita da questo oggi che si è svolto un altro evento, decisamente più soft, per la vita. E sono rimasta colpita tornando a casa, e trovando un'altra voce che vuol farsi sentire in questo coro. Ecco, vi lascio alla lettura e per sapere di cosa parliamo fate sempre riferimento a questo post

Federica scrive
L’aborto è la prima cosa che ho pensato prima ancora di scoprire di essere incinta, non ho mai preso in considerazione l’idea di portare avanti la gravidanza, avevo le possibilità materiali e l’appoggio del partner nel caso avessi tenuto il bambino, ma al momento l’aborto è apparso oggettivamente la scelta migliore da prendere. Sono stata compresa e supportata in questa scelta, perché condivisa dalle persone che ne erano a conoscenza. Per me è stata (aihmè!) un’esperienza molto soft, sono stata seguita, affiancata, coccolata prima durante e dopo. E’ stato come vivere in una bolla di sapone fatta però di un ammasso di bugie, ma poi la bolla è scoppiata e mi sono ritrovata tutta la cruda e terribile realtà, quella che avevo scambiato per comprensione era indifferenza alla situazione nella sua autentica e profonda identità, quella che avevo preso come umanità nei miei confronti era assoluto menefreghismo e mero tornaconto. Sostanzialmente il fatto è che l’aborto è una scelta superficiale, come la giriamo e la rigiriamo è una scelta (mai una cosa forzata!!!! Abbiamo tutte firmato per quello che abbiamo scelto) che lì per lì presenta molti vantaggi in particolare non ci consente di fermarci a pensare realmente cosa c’è in ballo quando si rimane incinta, quando si forma una vita. E’assurdo che lo dobbiamo gridare e affermare con tanta forza proprio noi donne che abbiamo ucciso i nostri figli, ma è proprio vero che ti accorgi del valore di qualcosa quando lo hai irrimediabilmente perso, sarà anche un’affermazione banale ma è proprio così. Chi impiega qualche settimana, chi anni, chi non lo ammetterà mai per troppo orgoglio… ma penso che in fondo al cuore nessuna donna sia fiera di aver abortito, nessuna si sia davvero sentita dentro di sé in pieno diritto di abortire il proprio figlio. Ne voglio conoscere una, se esiste, ma so che non c’è. Se non fosse chiaro lo ribadisco in parole povere: volevo abortire, ero convinta, ma non dormo da 5 mesi e niente è come prima, sto male, soffro, soffro, soffro!!. Soffro per l’indifferenza che mi ha circondato e che mi circonda tuttora e piango il lutto di mia figlia ogni volta che qualcuno viene a dirmi che era un mio diritto farla fuori, è l’indifferenza che fa soffrire. Magari qualcuno mi avesse solo chiesto: ma sei sicura? No, tutti hanno avuto paura di mettermi in difficoltà con certe domande, hanno tutti preferito la “discrezione”, lo scarico di responsabilità, avanzando come scusa questa storia che l’aborto è un diritto della donna. Vi svelo una cosa: l’aborto non è un diritto della donna, è semmai il diritto della società a lavarsi le mani di eventuali situazioni difficili della donna, di fatto è la condanna a morte della donna/madre, alla morte della sua anima materna, ecco cos’è; e per fortuna esistono i miracoli, l’amore, il perdono.. e l’anima può tornare a vivere.

sabato 19 maggio 2012

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte6

Si lo so, il titolo è sempre quello e la serie sarà lunga. perchè sapete, la cosa che colpisce è che ci piacciono tanto le statistiche...solo se parlano di gente che non conosciamo e se citano milioni di persone che non siamo noi ma soprattutto se connotano l'idea che piace di più a noi. Fossero state 10 donne convinte dell'aborto allora vedi se facevano statistica! e invece no!! Ma fatevela voi la statistica, e ditemi se per tutte queste donne (e per le molte altre che di veder pubblicato qui in breve la loro testimonianza non hanno forza) per tutte queste donne non vale la pena combattere. Visto che ci mettiamo i diritti..ecco, mi chiedo se qualcuna delle donne che mi osteggia tanto e si avvelena tanto gli scende mai una lacrima leggendo. No perchè io per e con la maggior parte di loro di lacrime ne ho versate parecchie. Per sapere di cosa parliamo fate sempre riferimento a questo post


Natalia scrive
Io non userò tante parole perchè leggere ciò che ho letto finora mi lascia basita.
Serena ha riportato la testimonianza di una donna che ha vissuto un'esperienza terribile, senza poter avere qualcuno vicino che l'aiutasse a capire la stupidità del gesto che stava per commettere.
Io ho vissuto la stessa esperienza, purtroppo, ma ho avuto accanto persone che mi hanno offerto una possibilità, persone che si sono offerte di crescere quel bambino che io odiavo così tanto, ma io non ho voluto. Ho pensato fosse più giusto chiudere gli occhi e far finta di niente. Ho pensato che l'aborto avrebbe risolto la situazione, che avrebbe cancellato un brutto momento della mia vita, ma in realtà non ha fatto altro che aggiungerne un altro.
Perchè ora mi porto dentro il ricordo di quella sera e il ricordo della mattina in cui ho deciso di interrompere la gravidanza.
Care signore,
mi rivolgo a chi pensa che non tutte le donne si pentano dell'aborto.
Magari questo avviene subito dopo essersi risvegliate dall'anestesia, a volte accade mesi dopo l'ivg e a volte anche a distanza di anni. Prima o poi la consapevolezza, il rimorso e le lacrime arrivano perchè l'aborto non è altro che morte, vuoto e tristezza. Non è la soluzione di un problema, ma la causa di tanto dolore.

venerdì 18 maggio 2012

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte5

Un altro messaggio. Vi prego di fare riferimento sempre a questo post

Margherita scrive
Una donna convinta che l'aborto, se si fa convinti di avere buone ragioni, è indolore, è destinata in futuro a sfracellarsi contro il muro dell'evidenza, sulla sua PELLE. Se è convinta di essere nel giusto con questo pensiero sarà dura da convincere a parole...
Perchè il punto non sta nell'avere BUONE RAGIONI. è una faccenda 'a priori'. difficile da capire come concetto per alcune donne... portatrici sane dell'aborto perchè cieche, inconsapevoli, senza lungimiranza, nè memoria storica (esperienza di altre donne)... senza fede ovviamente.
in questi anni di percorso post-aborto mi sono fatta persuasa che sia mancato qualcosa di FONDAMENTALE per l'istinto alla vita nella mia formazione-infanzia, nella trasmissione che mi è stata tramandata da famiglia e donne significative per la mia crescita... una falla un buco...
l'assolutizzazione delle DIFFICOLTA' è un punto cruciale per le donne che per circostanze spiacevoli rinunciano ad un figlio, ... le difficoltà rendono miopi verso il futuro... l'aborto si attua per mancanza di speranza... sfiducia... paura... è necessario affrontare le DIFFICOLTA' in modo diverso, per impedire una donna ad agire verso l'interruzione della gravidanza... fasi aiutare in questo senso...
se sono fondamentali nonne e madri per contenere le donne incinta in condizioni 'normali', lo sono ancora di più in caso di gravidanze indesiderate...
Si parla tanto di diritti delle donne, ma nessuna donna ha mai detto di essere soddisfatta di avere abortito. Non ci sono testimnianze/avvertenze chiare su cosa si va incontro esattamente. Tutte tacciono... il dolore è soffocato nella vergogna e condanna sociale, la memoria di questo dolore corale sotterraneo non è condivisa se non in rarissimi casi come quelli di questa associazione...
Avere letto storie di ragazze madri che ce l'hanno fatta dà speranza che si può fare...
SUL EVENTUALE CONTESTO COLPEVOLIZZANTE boh può essere che 'rincari la dose' del dolore, ma di un dolore già preesistente e indipendente... ma non c'è niente di duro come la propria coscienza e la consapevolezza delle proprie azioni sbagliate....

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita postille a 1e2

Vi chiedo scusa se mi trovo a fare postille a persone che hanno già scritto ma mi hanno pregata di aggiungere e perchè non vada perso il loro pensiero unifico in un unico post due ..postille..


relativamente al post scritto qui Cinzia vuole aggiungere questo

Ma c'è ancora qualcuno che pensa siamo colpevolizzate??????? No no ! Io non ho avuto alcun contesto colpevolizzante, anzi esattamente il contrario!Tutte le persone intorno a me, ( e mi riferisco alle persone vicine a me fisicamente proprio quelle che con me avevano condiviso anni di “”””amicizia””””) continuavano a giustificare il mio OMICIDIO anzi INFANTICIDIOCon frasi del tipo:Ma non è colpa tua tesoro non avevi altra scelta!Ma che volevi mettere al mondo un infelice???Non potevi fare un figlio con quell’uomo, tuo figlio meritava di più!Hai fatto una scelta ed è stata la migliore per te e per tuo figlio era tuo diritto poter scegliere!Avrai altri figli e non ci penserai più!Mi sarebbe piaciuto se tu avessi tenuto il bambino, ma visto che volevo il tuo bene non potevo ostacolare le tue scelte!Un bambino ha il diritto di crescere con un padre e una madre, non puoi negargli questo 
Guardate potrei scrivere un almanacco con tutte queste frasi, ed era proprio questo quello che più mi faceva stare male, mi sentivo come un omicida che girava a piede libero senza pagare per quanto commesso!

e relativamente al post scritto qui Maria vuole aggiungere questo:



mai sentita colpevolizzata,cavatevelo dalla testa!
ho agito dentro ad una legge e nessuno ha osato fiatare.
ma mica è una legge naturale quella che ti dà la possibilità di libero sfogo degli istinti e poi continua permettendoti di toglierti quel figlio di torno e crede di liberare te e quel "coglione "con il quale sei andata a letto di un impegno sacro ossia far nascere e crescere quella creatura che da quell'unione carnale si è creata.
mi dispiace,innanzitutto per me stessa, e poi per voi che ancora vi fate manipolare dagli uomini che continuano a ripetere che in fondo spetta a te donna decidere ..che solo tu puoi dire l'ultima parola.. ma quale ultima parola!! quella creatura che tu definisci ammasso di cellule è parte di te e il dono più grande che la vita poteva offrirti: e tu che fai!? non l'accetti!!
Il sollievo immediato - è chiaro a tutti, l'ivg fa solo questo (e neanche sempre!), ma ognuna di noi dovrà fare i conti, prima o dopo, con la propria coscienza ed è giusto così.
Ciò che mi permetto di consigliarvi è di guardare bene dentro di voi fermandovi dall'urlare per niente, e poi guardate bene gli occhi del vostro amante e interrogatelo se per caso vostro figlio avesse desiderio di far capolino..
quanti presunti "amanti" si infilerebbero i pantaloni, ne sono sicura .




se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte4

continuano ad arrivare i messaggi in risposta all'appello che trovate in questo post. grazie a tutte le donne che stanno trovando il coraggio (questo sì che lo è!) di dare voce alla loro sofferenza mentre c'è sempre qualcuno pronto a sputarci su in nome di idee preconcette.

Antonietta scrive
Io non sono andata convinta ad abortire, ma ci sono andata, nessuno mi ci ha costretta, nessuno mi ha trascinata di peso, nessuno mi ha minacciata di morte con un coltello o una pistola; la mia famiglia dopo l'attimo di smarrimento non mi avrebbe buttata fuori di casa, il padre non ci sarebbe stato,ma poco male perchè uno così era meglio perderlo che trovarlo.
Eppure ci sono andata,con le mie gambe.
Tutte ci siamo andate con le nostre gambe,qualcuna più convinta,qualcuna meno,ma tutte volontariamente.
Lui mi picchiava,minacciava di portarmi via il bambino,eh si! e io potevo mica far vivere al mio piccolo udienze in tribunale,cambiare città, raccontare chissà quale enorme palla sul padre e sul motivo per cui non volevo che stesse con lui.
E io ho abortito proprio nel I° trimestre.
E mi pare di esserci stata male eh, mi pare vagamente.
Dopo volevo morire anche io,perchè per me non c'era cosa più orripilante di una madre che uccide il proprio bambino. Io ero orripilante,contro natura,un fallimento di donna e madre.
Non dormivo,non mangiavo,facevo ore incontabili di danza classica e l'unica cosa che mettevo nello stomaco era lo xanax: si perkè dopo certe dosi nn pensi a nulla. Ed io facevo di tutto per non dormire se no avevo incubi; il corpo allo stremo e la mente non ci stava nemmeno più.
Qualcuno qui dentro sa esattamente come stavo,e che oh,ero convinta eh. Ero convinta che avevo fatto la cosa giusta,che era stato meglio così.
Meglio un figlio morto che uno triste.
Ma chi l'ha detta questa emerita cazzata?
Ma io vorrei vedere voi, se vi condannassero a morte perchè siete tristi oggi o perchè pensano che lo sarete domani, se non preferireste vivere.
E se qualcuno mi avesse detto che sarei stata così...ma neanche per l'anticamera del cervello l'avrei fatto!! perkè solo io so cosa ho passato,i rimorsi,i rimpianti,le lacrime versate,il dolore autoinflitto.
Da allora ho sostenuto per quanto ho potuto altre ragazze,altre donne,ho asciugato loro le lacrime,le ho abbracciate,ho speso ore ad ascoltare.
Allora se chi spara certezze su una cosa tanto intima,tanto emotiva,tanto personale,si fermasse a leggere realmente e a fare sue le parole scritte,forse cambierebbe idea.
Perchè che dopo un aborto fatto nel I° trimestre io ci sono stata male, e il mio bambino stava bene eh,piccolino ma stava bene.
E scusate se queste mie parole sanno di cinico,ma mi sento presa per il culo da chi,dell'aborto volonario,non sa nulla, da chi parla per fare trend o per sentito dire.
Mi sento presa in giro nella mia persona, nel mio intimo, nella mia emotività, nel mio dolore, come se tutto potesse essere svalutato e non è così.
Non è un diritto uccidere un bambino - che è tale quello nato o non nato - non è un diritto uccidere sè stesse. Niente di tutto questo è un diritto

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte3

vi prego di fare riferimento sempre a questo post

Isa* scrive
Ciao sere ho letto il tuo post nel blog e voglio rispondere pure io. Ho abortito, care signore dei diritti delle donne. Sono uno dei casi che vi piace di più portare in campo: lo stupro e il diritto all'aborto del "frutto dello stupro". Ho abortito perchè mi hanno violentata e al fatto che quello era il mio bambino non c'ho proprio pensato manco un istante. Mi sono detta meno male! mi posso togliere dall'impiccio e cancellare questa brutta storia prima possibile. Che schifo di roba mi è successo! mi ci manca pure tenermi addosso ancora la vergogna , ma va'! basta e avanza tutto!". A denunciare il colpevole non c'ho manco pensato - tanto quanto a tenere la gravidanza - perchè mi avrebbe imbarazzata troppo parlarne pure alla polizia. Così ho evitato decisamente troppo di pensare perchè ad oggi c'è un colpevole ancora in giro - che non ho pensato a denunciare - e c'è uno che non c'entrava niente che invece in giro non ci sta - perchè non c'ho pensato a tenerlo con me. E sai che cosa invece è rimasto? con mia profondissima meraviglia perchè volevo togliere tutto dalla mia testa..è rimasto lo stupro!! sono stata stuprata cazzo e ho abortito per questo ma lo stupro non è andato via, è andato via un innocente!! Ah, se c'avessi pensato!! se mi avessero aiutato a pensarci almeno un pò!!! Ma chi è che parla di colpevolizzazioni?? io ho tutte le giustificazioni del mondo! tutti quelli che lo sanno o lo hanno saputo, per prima la mia terapeuta ha detto che era stato GIUSTO così! ma giusto per chi?? giusto per risolvere cosa! lo stupro è rimasto non è andato via ti rendi conto serena! solo che forse un bambino mi avrebbe distratta, adesso non solo sono stata stuprata ma ho pure eliminato un innocente! e questo non me l'ha detto nessuno capito signore che leggete!?? non me l'ha inculcato nessuno! difendete il mio diritto!? il diritto di che!! il diritto di cosa!!Non potevate darmi il diritto di essere aiutata a non stuprarmi da sola legalmente!? dove sta questo diritto?? Manco esiste! ma che ve ne frega a voi! tanto lo stupro doppio, uno senza e uno con il consenso mio, lo porto io sul corpo! diglielo tu Serena che sono tutte cazzate, diglielo per piacere perchè noi non ce la facciamo. L'aborto non leva niente non leva niente a nessuno, aggiunge dolore a dolore, inadeguatezza a inadeguatezza, frustrazione a frustrazione...ma quale diritto della donna..aggiunge stupro a stupro..per tutta la mia vita..

*è un nome di fantasia..sperando che questo aiuti la persona che mi ha mandato queste righe per la pubblicazione a non sentirsi violentata anche da me. E per te, **isa**...mi spiace, lo sai..mi spiace per tutto quanto..

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte2


Abbiamo iniziato a parlarne in questo post. E come promesso, continuerò per un pò a postarvi storie di donne che hanno vissuto l'esperienza dell'aborto nella liberissima scelta e poi, ugualmente, ne soffrono. Questo perchè c'è chi crede o preferisce credere all'assioma che solo delle cose volute si soffre,mentre l'esperienza mi dice altro e questo altro, poichè si vogliono difendere i diritti delle donne, va preso in considerazione: se c'è una possibilità di soffrire così tanto, va risparmiata. Le donne meritano scelte migliori

risposta di Maria  
Sono una signora di una certa età che da giovane,credendomi emancipata e libera di scegliere il mio destino,è ricorsa all'ivg per ben due volte e se pensavo di continuare indenne il resto della mia vita mi sbagliavo alla grande..
La prima volta ero convinta,eccome ero convinta,per proteggere la mia "libertà"non ho esitato ad eliminare la mia creatura alla quale oggi darei metà della mia vita,l'altra metà la darei alla seconda mia creatura che non ho avuto il coraggio di proteggere da un padre indegno, al quale avevo votato la mia triste esistenza.
Nessuno mi ha costretta con la forza nè la prima nè la seconda volta ed ero sicura che tutto ritornasse come prima,ma niente è stato come prima ed è giusto così, poichè non è umano continuare la propria vita lasciando sul selciato i cadaveri dei propri figli perchè quelli sono i miei figli e se qualcuno si azzarda a negargli questa sacrosanta dignità me lo potrei "mangiare".
Continure ad urlare slogan da quattro soldi e difendere l'ivg non ha alcun senso..
Difendere la vita cominciando con la propria e con quella che portiamo nel grembo questo è un valore inestimabile che mai ti farà abbassare lo sguardo o desiderare la morte per trovare la pace, che personalmente ho perso tradendo i miei figli.

giovedì 17 maggio 2012

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte1


Qualcuno sostiene che l'aborto fa soffrire solo se non sei convinta. pratiacamente tradotto vuol dire che le donne che abortiscono e poi soffrono sono o delle lobotomizzate che non hanno saputo prendere la decisione più giusta per loro/delle mentalmente manipolabili che nel 2012 senza pistole puntate alla tempia e senza catene si fanno costringere a fare cose che in realtà non vogliono oppure delle derelitte economicamente o delle malate terminali che possono soltanto abortire costrette da cause di forza maggiore (che però non sono nè pistole puntate nè altro); in alternativa sono delle straniere. (che viene assimilato a delle poveracce morte di fame che non possono tenere il figlio.*)
La conclusione che si trae da questo è che se vuoi il figlio e abortisci, poi soffri. Se invece non lo vuoi e abortisci, poi, non soffri.
Poichè questo assioma da noi non funziona, visto che sono circondata da donne che hanno liberamente scelto l'aborto e liberamente si distruggono emotivamente e psicologicamente, ho chiesto alle ragazze di dare loro voce al loro dolore, e a quello di tutte le donne che poichè hanno liberamente scelto non si sentono libere di poterne soffrire. Così da qui in poi vi riporterò le loro risposte, che sono scritte nel forum dell'associazione ma non sono accessibili pubblicamente; perchè qui da noi, donne che hanno abortito e volevano proprio abortire ce ne sta più di una.

risposta di Cinzia
Io sono proprio una di quelle: una di quelle donne che ha abortito perché voleva abortire, nel senso che quella era l’unica soluzione nella mia testa, la soluzione ad un figlio arrivato quando non era il momento!!! Ero rimasta sola non volevo crescere un figlio con quei presupposti, non volevo dare un dispiacere enorme alla mia famiglia (una ragazza madre!!!!).
Volevo di più per mè!
Volevo il quadretto rosa e azzurro che avevo sempre avuto in testa di famiglia perfetta!
Quel figlio lo vedevo solo un ostacolo a tutto questo!
Ho fatto infinite ricerche sul’aborto, sono anche per caso approdata al Dono , dove tutte hanno cercato di dissuadermi, ma ormai avevo deciso…. e ad abortire ci sono andata lo stesso!
Cosa è successo dopo??
Avrei dovuto sentirmi sollevata, potevo ricominciare tutto da capo voltando pagina .
Ma non è stato affatto così, tutto improvvisamente è cominciato ad apparirmi chiaro,
Chi ero io per decidere della Vita di un'altra persona ( MIO FIGLIO!)???
Non riuscivo più a dormire, non riuscivo più a mangiare, non riuscivo più a trovare un senso nella mia vita e soprattutto non riuscivo più a guardarmi allo specchio senza vedere un mostro.
Mio figlio avrebbe voluto esserci, chi di NOI non vorrebbe ???
Chi a chiesto a lui come la pensava?
Ogni volta che guardavo un bambino vedevo quel figlio che non sarebbe MAI nato, tutto quello che prima era la ragione per cui era meglio abortire era svanito nel nulla, rimaneva solo un fatto, a quel bambino che viveva dentro di me era stata negata la vita ed ero stata io a farlo SUA MADRE.
Ora come si riesca ad andare avanti serenamente avendo realizzato questo IO non lo so proprio, almeno io non ci sono riuscita,(PER ANNI) è mi ricordo periodi orrendi, nei quali evitavo persino di uscire da casa per non vedere gente e bambini in particolare , periodi nei quali mi sono circondata di uomini che non valessero nulla non sapendo neanche il perché, continuavo a farmi del male.
L’unica cosa che mi ha salvata, è stata accettare quel dolore condividendolo con le persone che mi hanno aiutata a viverlo, che mi hanno aiutata a portarne il peso dandogli un senso, le stesse che mi avevo pregata di non andare ad abortire alle quali ho voltato le spalle, le stesse che mi hanno accolta quando sono tornata da loro distrutta in mille pezzi. Mi hanno aiutata a rinascere come una persona nuova che ha capito che il valore della vita è la cosa più preziosa e solo Dio può deciderne il corso.
Adesso che ci siano donne che vanno ad abortire convinte di farlo e che non soffrano ci posso pure credere , ma sono certa che sia perché semplicemente si prendono in giro, perché non guardano in faccia la realtà, perché non esiste menzogna che tenga quando prendi coscienza di aver AMMAZZATO TUO FIGLIO!
*dal famoso sillogismo prochoice: straniera=morta di fame. poi però i razzisti so gli altri..certo..

lunedì 14 maggio 2012

una festa da 15mila. (vissuta da lontano)


Sveglia all'alba per preparare i panini, mentre gli altri ancora dormono. Sono le 6.15 e sto cercando di non dimenticare niente. Sabato Edo era stato al convegno al Regina Apostolorum, 600 persone circa ad ascoltare relatori estremamente preparati parlare dati alla mano di aborto e contraccezione, e dei temi più scottanti dell'accoglienza della vita..e del "perchè no". Sono molto dispiaciuta di non esserci perchè avrei voluto ascoltare le relazioni, avrei voluto fare un sacco di cose, non ultima riabbracciare persone che non vedo da tempo perchè sparse per l'Italia e che oggi, lì, sono relatori o parte del pubblico ma che prima ancora, sono amici fraterni. Io non ci sarò neanche alla marcia, perchè , per la vita di mio figlio, io sto marciando dal letto da cui non posso alzarmi più di tanto causa riposo forzato e già adesso che preparo lo zaino sto facendo uno strappo alla regola.. Edo mi ha raccontato degli interventi, delle persone che ha potuto conoscere, di quelli che gli avevo detto "devi assolutamente! presentati fatti vedere, gli farà piacere!" ed è stato così: ha fatto piacere a loro ma anche e soprattutto a lui. E' importante esserci e leggere tra i promotori anche il nome de IL DONO è un punto di orgoglio.
E' quasi un anno che si sta organizzando tra polemiche, boicottaggi e comunque il timore che qualche deficiente metta i bastoni tra le ruote. Si farà comunque fossimo anche 4 gatti a scendere in piazza, l'ho sempre pensato. Guardando crescere le adesioni, leggendo i nomi non solo italiani ma anche gli stranieri aumentare mese dopo mese, ci rendiamo conto che in realtà..stiamo assistendo a qualcosa di grande: finalmente il movimento prolife in italia sta cambiando, finalmente si fa quello che la gente chiede : si da la possibilità a tutti di dire, gridare , scrivere, mostrare, quello che pensa. Una possibilità alla portata di tutti di esserci e di esprimersi. Caspita! manifestano tutti! tutti scendono in piazza a mettere in mostra i loro pensieri! è ora di poterlo fare anche noi. Finalmente.
L'imperativo di stare a letto e i guai di questa gravidanza, inaspettati davvero e fuori da ogni controllo, hanno deviato troppo a lungo la  mia attenzione e di fatto ci siamo persi nell'organizzazione. Così improvvisamente quando due settimane fa mi sono resa conto che non avevamo più stampato le bandiere, sono sincera, m'è apparsa sulla fronte una scritta lampeggiante : NOOOoooo!!! E corri a fare telefonate perchè, santa pace! ma puoi non avere neanche una bandiera? Sono tutti bravissimi, si attivano subito e in meno di 10 giorni sono pronte anche le bandiere. E pure i cartelloni tie'. Gliel'abbiamo fatta.
Finito il convegno, salutati gli amici. Ci vediamo domani.
Ci siamo , si ok saremo più bravi in futuro, intanto prendiamo le misure di un evento del quale le proporzioni non sono ancora chiare. Armati di magliette col nostro logo, grandi e piccini, con e senza fidanzate al seguito, passeggino, zaino, macchina fotografica per immortalare il tutto "ciao ma'" ...mannaggia..io resto a casa, me lo ripeto come un mantra mentre escono.. fatemi sapere, mandatemi foto..ditemi quando arrivate..ed escono. Raduno alle 8.30 al colosseo e spero saranno tantissimi. Mi tempestano da subito di messaggi: per dirmi che sono lì, che aspettano gli altri, che c'è il palco..e che sono arrivate le bandiere..e il resto del gruppo.. Intanto apro il pc perchè vorrei cercare di seguire su un altro livello quello che sta accadendo. Il web tace. I media tacciono. Facebook è vuoto, solo qualcuno dei miei contatti ha scritto ormai ore fa "buona marcia!"...attendo..accendo la tv almeno spero nelle reti che teoricamente di questo dovrebbero parlare. E invece niente: telepace? zero. Sat2000? neanche una parola. Lascio acceso mentre leggo twitter. E lo trovo intasato, fuori di ogni mia aspettativa di commenti che passano dalla deficienza, agli insulti, alla violenza pura, minacciano vendetta, trasudano odio.. l'hashtag "marciaperlavita" è strapieno di bestialità che da urto e fa paura solo leggerle. Anche perchè io lì ho 5 figli a dire che nascere è una bella avventura anche quando è inattesa..e questi parlano di molotov di dare fuoco, di corpi che sono un campo di battaglia..retwittano sempre gli stessi è uno spettacolo, lo confesso, inquietante. Leggo qualche slogan a Edo che però mi rassicura che lui non vede niente a livello di proteste, chiede in giro se qualcuno ha visto qualcosa..niente nessuno ha visto nè vede proteste.
"quanti siete? siete tanti?" chiedo con la grande curiosità di chi non c'è e vorrebbe esserci, non vede niente e vorrebbe tantissimo "ci stiamo radunando! i polacchi fanno un casino terribile , li senti?? sono loro!!" canti, grida cori, trombette da stadio di sottofondo "via dei fori imperiali è tutta chiusa qui armano gli stand si organizzano come per una cosa grossa davvero..speriamo! Ecco Giovanni! aspetta saluto Renzo che sta col camice!" sento l'entusiasmo ride, che figata..sto rosicando a bestia.. Intanto continuo a leggere i tweet sempre gli stessi che  continuano a ripetersi..strillano come se stessero organizzando rappresaglie, mi da tanto nervoso questo sono inferociti però parlano di quelli in strada come violenti..cominciano ad apparire i tweet di chi è arrivato lì e si appresta a fare la cronaca. Continuo a chiedere se hanno segni di proteste e la risposta è sempre univoca "Serè, tranquilla c'ho gli occhi ben aperti, figurati! ma qua non si vede nessuno siamo un fronte unico!"
Sarà davvero imbarazzante e sarcastico vedere più tardi su qualche tg che invece puntanto a mostrare solo questo come se ci fosse stata chissà quale rimostranza o presenza contraria..
"Eccoci arrivati.."e le prime foto. Le delegazioni straniere, le presentazioni..ma quando postano l'immagine della partenza della marcia è una gioia immensa: il colosseo è pieno. Altro che 4 gatti!! sono migliaia!! "ragazzi siamo almeno 10mila!" sono i primi tweet che cercano di fare conteggi. I media continuano a tacere da qualunque fronte, nessuno dice niente. Tacciono anche i contrari ormai diventati sporadicissimi in mezzo alla quantità di festeggiamenti per questa marcia che supera ogni aspettativa: "15mila in piazza!" le foto delle varie tappe, piazza venezia piena, i personaggi importanti presenti, e i gruppi chiamati da tutta Italia all'appello; le famiglie e tanti tanti bambini, oltre 150 associazioni tutti con cartelli bandiere slogan a inneggiare che l'aborto uccide e che bisogna difendere la vita. Della mamma e del bambino. Mi mandano delle foto via cellulare e posso finalmente vedere i miei! Eccoli! che belli siamo!! con le bandiere, coi nostri cartelli..che meraviglia, sono proprio felice, è roba grossa. Dall'Olanda, Irene Van der Wende porta il cartello "I Regret my abortion"(Mi pento di aver abortito) e verrebbe da sputare a tutti quelli che dicono che la gente in piazza non c'è passata. Del nostro gruppo una decina di persone lo stesso cartello lo portano stampato a fuoco nel cuore. Non importa in fondo che lo sappiano gli altri la questione è che lo sai tu, e tanto basta.. la cosa che importa oggi è essere in strada a marciare per dire che le donne meritano scelte migliori.
Arrivano a Castel Sant'Angelo, mi mandano le foto col ponte pieno di bandiere e si vede sullo sfondo che la strada è un tutto unico fino a dove si perde lo sguardo, di gente che cammina nella stessa direzione. I cartelloni sono tutti bellissimi, inneggiano alla vita, gli slogan più gettonati sono frasi di Giovanni Paolo II e Madre Teresa e poi denunce "la RU486 uccide madre e figlio", "soldi per la maternità: mai; soldi per gli aborti:sempre" cose che chi è passato per questa realtà conosce benissimo e sa che sono vere. Mi colpisce un tweet prochoice che parla dei deficienti che marciano per la vita aggiungendo che "l'italia non è paese per le donne nè per i figli"...bene..abortiamo quindi tutte le donne disponibili, questo non è posto per loro. Ed è esattamente questo l'atteggiamento che viene comunicato, che qui ci puoi stare, al mondo, solo se rinunci a una parte di te. Quando vedo uscire fuori il tweet di una ragazza che ha proposto la sua "tetta prolife" - si avete letto bene , una tetta per la vita - fotografando una parte di sè, quella appunto interessata - con un nick che richiama un'altra parte,grazie al cielo non fotografata, del suo corpo..penso che è vergognoso che queste siano donne come me. Lo trovo raccapricciante e si dovrebbe fare un'altra marcia di sole donne stavolta però per ribellarsi a questa maniera di parlare e di pensare. E di scrivere.
Grande parte di quelli che si inalberano sono uomini..ma guarda un pò..e dichiariamo , noi donne, bestialità incredibili senza manco pensarci troppo che se ci pensassimo capiremmo bene che gridare l'utero è mio e lo gestisco io ma cedere in condivisione dei beni la vagina, non è prorio di grande vantaggio per la donna che poi va dallo psicologo a lamentarsi di essere trattata come un oggetto e di avere scarsa autostima, o di non riuscire a intessere relazioni paritarie con l'altro sesso...

Tornano a casa che sono quasi le 4. Sono stanchi morti, felici, dai grandi ai piccolini, mi raccontano, mi spiegano cosa hanno visto, della gente che ha fermato il papà "lo hanno intervistato sai!?" La più piccola dei miei ha 3 anni e mi parla delle bandiere belle e me ne ha portata una "è pe' Mattia nella pancia!" mi dice. Cerchiamo di vedere qualcosa ai vari tg, ma non ci sarà niente fino a sera, quando dedicheranno alle 15mila e più persone in piazza non più di 1 minuto. per la festa della mamma si sperdono servizi lunghissimi, senza pensare che se i figli vengono abortiti non c'è nessuna mamma da festeggiare e che in fondo più prolife di questa festa non ce ne è.. Ma niente , il corpo delle donne , come recitano ancora i tweet vogliono venga trattato da campo di battaglia.. e già nella tarda sera nascono polemiche su presunti "arruolati" per marciare.. No anzi..per stare agli stand a raccogliere fondi. (non vedo tra l'altro dove sia lo scandalo se pure fosse stato..agli stand per starci non voglio starci io ti pago 40 euro e ci passi 4 ore..boh quale sarebbe il problema?) ma poichè è evidente che questi non possono rappresentare 15mila persone davvero non capisco perchè faccia tanto scandalo e comincio a sospettare che visto il giro di soldi che c'è dietro l'aborto, "soldi" sia appunto l'unica cosa che riescono tutti a vedere! Chissà come mai se protesti per qualunque cosa ti venga in mente va bene purchè sia quel che piace a loro..se dici la tua che è fuori dal coro..aaaargh! non sia mai!
Il corpo della donna non è un campo di battaglia, non è qualcosa che si può calpestare, non è qualcosa su cui c'è da decidere. Il corpo della donna è sacro e inviolabile e mentre l'aborto è uno stupro legalizzato è necessario che gli uomini lo sappiano che non hanno a che fare con le bamboline gonfiabili o con le puttane gratis che offrono pezzi di corpo in fotografia da buttare nel web come se niente fosse, con nick da mignotta di bassissimio rango. Felice che la marcia abbia avuto successo l'anno prossimo avremo bandiere più belle , e cartelli più grandi. Saramo di più e ci sarò anche io. Finalmente il prolife italiano mi somiglia un pò alle mobilitazioni di tutto il mondo e per questo l'europa aderisce. Fermano Edo e gli dicono che "dovreste essere a Washington! lì si che si marcia.. sono 75mila" "porteremo i 75mila qui" gli risponde, e partiamo proprio bene, se alla seconda edizione siamo già 15mila , 75non sembra un traguardo irraggiungibile. Ci si vede il prossimo anno, coi palloncini colorati, con le mamme, le pance i passeggini proprio come quest'anno, sorridenti, coi canti, in festa in un clima di gioia. E gli incazzati lasciamoli su twitter.