mercoledì 3 ottobre 2012

telefonata del delirio atto terzo

Voce maschile dall'altro capo del telefono. Sulla sessantina. Accento meridionale.
"buongiorno ho letto che regalate corredini e accessori per bambini e neonati".
mi parte in testa il jingle del noto panettone e la voce di sottofondo nella mia testa dice "e chi sono io ...babbo natale???"
rispondo educatamente che, se disponibili, li doniamo a persone in grave stato di necessità.
"ho capito...e avete disponibilità per esempio...."
attimo di riflessione che mi lascia il tempo di soppesare l'esemplificazione...
"per esempio di un passeggino?"
"a chi serve?" chiedo con il tono di chi l'esemplificazione gli è scivolata.
"ne ho bisogno io."
eccerto. E immagino nonnetto in passeggino.
"mi serve per una mamma in grave stato di necessità!"
E chi è lei? sarebbe la domanda più spontanea, ma suppongo che se anche mi dicesse peter pan a quel punto dovrei credergli, visto che stiamo al telefono e per di più..con ovvia intuizione lui non vive a Roma.
"La disponibilità, rispondo è solo per Roma..e lei non è di Roma, sento.."
"no ma è per una mamma di Roma!"
"mi faccia telefonare dalla persona allora"
"eh no, non può chiamare, insomma quante difficoltà! è solo un passeggino! mi serve con urgenza!"
Allora chiariamo. Se è SOLO un passeggino, compraglielo tu a sta mamma con bisogno. Poi la fretta da mettere a chi ti sta facendo un favore direi che non è un passo furbo.
E poichè a sto punto mi sento decisamente presa per il naso rispondo che queste richieste devono passare per il servizio sociale che attesti l'effettivo stato di bisogno. Chiudo la telefonata sbrigativamente.
Ma voglio dì. un hobby, no eh?