- allora stamattina hai il colloquio con quella ragazza?
- si.
- pensi che verrà?
- le avevo detto che non l'avrei più cercata ma che se non intendeva venire da me doveva mandarmi un sms in modo da non farmi fare il viaggio a vuoto. non ho ricevuto niente.. penso che verrà.
Continuiamo a preparare la colazione, per noi e per i ragazzi, mentre scambiamo qualche battuta su questo. E so benissimo che lo penso soltanto: non sarebbe la prima volta che la vergogna di dovermi dire non vengo è così grande che non chiamano affatto..e vanno per la loro strada nonostante me. Che stupidi quelli che ritengono che qualcuno possa convincere a tenere un figlio con un lavaggio del cervello. O forse sono stupida io, che penso che tutti facciano i colloqui come me..e che di lavare il cervello alla gente non saprei neanche come farlo.. ma d'altra parte non saprei neanche "pagare" qualcuno per tenere suo figlio..eppure vedo che è un sistema usato...
Preparo la biondina urlante, stamattina s'è svegliata presto. E' come se lo sapesse anche lei quando ci sono cose importanti da fare e si sveglia presto.. o forse è un mio modo per darmi una spiegazione del fatto che dorme poco, per questo si "sveglia presto" tutti i giorni.. Messaggino di R. che mi invita a prendere un caffè con lei. R. è la mamma che ospitiamo al centro di accoglienza, vuole che vada prima di iniziare il mio lavoro per stare un pò insieme. Perchè da noi funziona così, che stanno bene le mamme, e ci vogliono con loro. R. è spaventata perchè lunedì arriverà un'altra mamma, D., e ha paura che le toglieremo un pò delle nostre attenzioni. Stanno così bene che vogliono le coccole tutte per loro, come i bimbi che cullano in grembo.
Arrivo un pò prima, e mi prepara il caffè. Manca un'ora al colloquio, ricevo due telefonate e prepariamo i sacchetti di lavanda da vendere al mercatino della prossima settimana. Non lo so se verrà, la realtà è questa.
Io di colloqui ne faccio tanti ogni settimana ma alcuni sono delle vere follie. Abbiamo già parlato per telefono , io e lei, e le ho chiesto di venire invece di andare in ospedale. Questi colloqui qui,proprio questi sono vere follie per me: è tutto appeso a un filo emotivo. Giochi una carta difficile e pericolosa perchè il giorno che avrebbero dovuto andare in ospedale hanno passato già una notte durissima e sono più spaventate e stanche. Non so spiegare perchè funzioni così, lo so e basta: hanno più paura. E spesso non funziona. Funziona magari al secondo appuntamento..non al primo di persona, che non sanno chi sei. Ma io non ho avuto tempo e potevo fare solo questo, convincendomi che in fondo, quello telefonico era stato già un colloquio. Conto sui tanti "grazie" detti per telefono per non aver fatto nient'altro che motivarla e aspetto,come sempre.
Sono le 11.15 abbiamo preparato i sacchetti di lavanda, abbiamo preso il caffè. Abbiamo aspettato.
E suona la porta.
Apro. Ho di fronte una ragazzina intimorita e sua mamma, forse più intimorita di lei. La guardo sorridendo
- questa è una bella, bellissima notizia!
- adesso ti racconto tutto - mi dice, abbracciandomi. E ci sediamo a parlare.
E' commossa , emozionata, impaurita, felice, stordita, confusa, stanca, e terribilmente innamorata del figlio.
Parliamo un'ora, parlo anche con la mamma, vanno via ringraziando, stringo la mano alla mamma, e lei mi abbraccia di nuovo, resteremo in contatto come accade con tutte le mie ragazze.
Sorrido e sono felice. Sono belli questi colloqui folli. Folli e belli, sì.
-allora che fa? lo tiene? - chiede R. che è tornata da poco a casa, perchè ha portato la biondina urlante al parco in modo da lasciarmi più libera durante il colloquio
- sì lo tiene
- e te credo! - esclama con l'accento indescrivibile che può avere una rumeno che parla romanaccio e con lo sguardo di chi l'aveva sempre saputo - dopo che hanno parlato con te pure i sassi pensano di potercela fare ad andare avanti!
Rido, ci prepariamo e usciamo a comprare il pane per domani che si va fuori roma. Alla faccia dell'autoefficacia.. altro che personal trainer..
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