domenica 31 ottobre 2010

vigilia di Ognissanti.

stamattina mi sono alzata triste. capita, come a tutti.complice un cielo piagnucoloso che tira giu' acqua da stanotte, tutto paro e grigio che non lascia sperare in un solo raggio di luce. Ho aperto il sito dell'associazione e mi sono imbattuta in una testimonianza bellissima che voglio riportarvi, perchè m'ha strappato un sorriso mentre sorseggiavo il mio cappuccino..e tutto sommato ha raddrizzato un pò questa giornata..
spero strappi un sorriso anche a voi, e magari dia un pò di coraggio a chi ne sta cercando. Buona giornata.
Scrivo perchè ho passato tante notti tra le lacrime e col magone a cercare se c'era qualcun altro sulla faccia della terra sfigato come me. Scrivo perchè so cosa si prova a spegnere la luce la sera quando dentro non l'hai mai accesa per tutto il giorno e tutto quello che riesci a vedere è sempre e solo buio. Scrivo perchè sono ancora in mezzo ai guai ma mio figlio è la cosa migliore che io potessi fare.
Quando dopo aver letto qualche storia qui nel forum, due anni fa, ho deciso di fare una telefonata pensavo di essere completamente impazzita.
Chi diamine è che con tutte quelle che si sentono ai tg, prende il cellulare e chiama un altro numero di cellulare trovato in internet per parlare con una persona completamente sconosciuta di qualcosa di cui neanche chi più conosci, il padre del bambino che porti in grembo, vuole sentire parlare? Avevo già una bambina di 4 anni e la storia col mio compagno stava andando a rotoli.
L'unica cosa che sono riuscita a bofonchiare prima di scoppiare in lacrime è stata "ho bisogno di aiuto".

Cercavo aiuto come si cerca un salvaggente quando stai annegando: cioè sapendo che io non ce la faccio più a nuotare in questo mare di melma e finalmente qualcuno, che sa "galleggiare" ci penserà lui anche per me..
La storia tra noi era un continuo altalenare da sempre. Forse è vero che abbiamo tralasciato di costruire, nel nostro rapporto, proprio quelle cose che erano indispensabili per andare avanti; forse le abbiamo prese per marginali.. non lo so, so che arrivata a quel punto col test di gravidanza in mano, lui mi ha detto "devo pensarci".
Che vuol dire devo pensarci? a cosa? Sono domande che non hanno avuto altra risposta che una valigia pronta e poi più niente.
E' andato via.
Ho passato 10 giorni precisi a girare per le stanze in casa come un fantasma, come se mi fossi sbagliata, non poteva essere davvero andato via. Poi ho iniziato ad arrendermi. Il cellulare spento, non sapevo neanche dove fosse, se era vivo o morto. La bambina che mi chiedeva del papà e io non sapevo cosa rispondere. I miei..un incubo! Erano già contrari che io stessi ancora con lui quando i continui litigi recentemente anche diventati violenti, erano difficilmente nascondibili;nella migliore ipotesi mi avrebbero costretta a ritornare a casa con loro o almeno c'avrebbero provato.

Un pò per questo, un pò perchè comunque ero ancora in ferie - era estate - quando tutto questo accadde, avevo condiviso la mia angoscia solo con un'amica che senza pensarci su, dopo avermi ascoltato aveva sentenziato "Non penserai di andare avanti con la gravidanza in queste condizioni"..
già.. non ci penserò vero?
Io ci provavo a pensare a qualunque cosa ma non usciva fuori niente di sensato.
La soluzione a tutti i miei problemi chissà perchè pensai che doveva essere in internet. da qualche parte doveva stare e siccome mi sentivo terribilmente deficiente per essere stata innamorata di uno che era scomparso dalla vita mia e di mia figlia con tanta facilità senza neanche preoccuparsi se dietro le sue spalle lasciava lo sfacelo, mi vergognavo anche di andare a esporre i miei guai al consultorio.
Mi avrebbero presa per una povera demente..esattamente come mi sentivo.
Chissà se in rete qualcuno era sfigato come me.
Trovai il forum..lessi sostegno alla gravidanza indesiderata. e..pazzesco c'era anche qualcuno di più sfigato di me e persone che avevano risolto i loro problemi! Composi il numero trovato in rete. Non perchè pensassi che avrebbero risolto i miei problemi: secondo me non c'era niente di risolvibile. Solo perchè avevo bisogno di parlare con qualcuno, solo per poter piangere senza essere presa per stupida.
O senza essere riconosciuta..
In testa avevo il vuoto più completo, amplificato dal tanto silenzio e dall'incredulità dell'abbandono.
Qualunque cosa mi avessero risposto dall'altra parte del telefono sarebbe stata più che sensata.

Non so se effettivamente sarei andata ad abortire come diceva la mia amica, non so cosa diamine avrei potuto fare so soltanto che non dimenticherò mai quello che dall'altra parte del telefono dopo aver ascoltato il mio pianto, a un certo punto, mi è stato detto.
"sei fiera di te?" no. onestamente no. Avevo deluso tutti come potevo essere l'orgoglio di qualcuno? la mia famiglia mi voleva sposata con una persona seria e quello con cui a mala pena avevo convissuto era seriamente sparito. Lui ..dovevo fargli davvero schifo se non m'aveva voluta manco incinta del suo secondo figlio e non s'era interessato di sapere se ancora respiravamo o meno. E io a guardarmi allo specchio mi vergognavo con mia figlia. Non meritava tutto questo non sapevo cosa dirgli come potevo andare fiera di me?
No, non sono fiera.
Avrei dovuto mettere al mondo un altro derelitto a vivere questa schifezza?.. che vergogna. A questo punto è arrivato lo stupore, con la risposta alla domanda.. "Sai, nessuna è fiera di andare ad abortire. A volte qualcuno ti dirà che doveva, ma non certo che è fiero. Comincia da qui ad essere fiera di te stessa. Dovresti proprio esserlo: tu sei rimasta al tuo posto, non sei scappata di fronte alle cose che non vanno come avresti voluto. i tuoi figli saranno orgogliosi della loro mamma perchè gli insegni che le persone che ami vengono prima di tutto e perchè tu sei rimasta con loro e hai fatto sacrifici per loro. dovresti esserlo anche tu." lì per lì mi sembrò una cosa talmente stramba..allucinate a tratti. io fiera e di cosa? La voce dall'altra parte ha continuato a dirmi che intorno tutti erano scappati i miei genitori delusi, il mio compagno.. e che è la cosa certamente più facile non affrontare le cose che ci si parano di fronte. Che ognuno può raccontare agli altri quel che vuole e cercare di raccontarsela ma la sera quando spegni la luce sei solo e con te stesso devi fare i conti. Mi disse che col fatto che mi avevano lasciata da sola con i bambini, e che c'erano degli innocenti che soffrivano di questo, i miei dovevano farci i conti a sera; e lui pure doveva, anche se faceva finta di niente.
Che se qualcuno era uno schifo non ero io.
Non sono certa che in quel momento capissi tutto ma dal profondo del cuore ho detto "grazie..." il primo di una serie di grazie che non mi stancherò di ripetere perchè mio figlio è nato proprio per quel coraggio che mi è stato "infuso in dosi settimanali" per nove mesi, da una voce che è diventata un volto perchè non ho povuto fare a meno di voler sapere chi era questo angelo che mi aveva salvata dalla più grande idiozia che avrei potuto fare.

Non avevo bisogno di una casa o un lavoro: avevo bisogno di una sorella che riuscisse a consigliarmi, di un'amica cui non davo fastidio se chiamavo coi miei guai, avevo bisogno di essere considerata una persona, di ritrovare il valore di me stessa..e l'ho trovato affrontando tutto e anche di più perchè dei miei sforzi avrei potuto essere fiera mentre delle mie fughe avrei solo potuto commiserarmi vivendo di rimpianti.
Sono passati due anni dalla prima telefonata. Mio figlio Luca è nato il primo giorno di primavera. I miei genitori forse a letto la sera vanno scomodi non lo so..sta di fatto che come hanno saputo che ero incinta hanno fatto carte false per farmi ritornare a casa con loro e io, che mi sono opposta per tante situazioni che non sto a spiegarvi, sono diventata immeritevole anche del saluto..; lui.. non so neanche dove rintracciarlo, i suoi vivono in un'altra città e -dicono- non sanno dove sia ne' a loro interessano evidentemente i nipoti..dopo un anno a rincorrerlo ho deciso che non posso farmi vecchia di fronte al telefono, che un uomo non è il primo dei pensieri quando mi alzo la mattina e che per ora prenderò la vita come viene..e andrò avanti. da sola..o meglio..senza di loro, perchè io sola non sono più. non lo ero quando avevo mia figlia, non lo sono perchè ho anche Luca ma non lo sono ancora di più perchè ho trovato delle persone che mi hanno accolta e voluta bene. Non so se loro sono fieri di se stessi, ma io sì, sono fiera di me. Per tutta la fatica che ho fatto, perchè ogni giorno mi faccio in 4 e perchè questa non è la vita che ho sempre desiderato per me ma è fatta della vita dei miei figli e per questo è la migliore che c'è.
L'anno scorso mia figlia mi ha portato un regalo per la festa della mamma con scritto "non ti lascerò mai" e mi sono messa a piangere quando l'ho letto..
Volevo raccontarla questa mia storia perchè a me ha fatto tanto bene leggere di altre persone quando credevo di essere una pecora nera e perchè se anche tu che leggi non ti senti fiera di te in questo momento, forse è questo il momento per cominciare ad esserlo.

La mia vita è un casino.
Ho tutti i problemi che avevo prima della telefonata e anche qualcuno in più ma i miei figli sono la cosa più bella che mi sia mai potuta accadere, il motivo per cui mi sveglio la mattina e vado a letto la sera.
A testa alta.

2 commenti:

OnMayOn ha detto...

Cavoli che testimonianza!!! Mi sono commossa nel leggerla....sei una persona speciale...e sono felice di averti incontrato qui...in questo mondo sconfinato che è il web!
Grazie, xchè mi hai dato coraggio, oggi che "zoppico" un po' x qualche acciacco di salute che poi tanto acciacco non è...forse è qualcosa di più serio ma per ora non ci voglio pensare.
Grazie ancora
Paola

ilovemymom ha detto...

ciao paola! sai che mi ha incuriosito il tuo profilo.. che cosa chiami "comunità"? se posso chiedere... se sono indiscreta chiedo scusa..
grazie di essere passata di qui!

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