mercoledì 14 settembre 2011

il piccolo lottatore


Suona il telefono, quasi non ci speravo più.

"Hai latte? "

domanda con la voce di chi si vergogna infinitamente di chiedere e non può farne a meno. L'aspetto da due settimane, sapevo che il latte che le avevo dato non sarebbe durato abbastanza e ho il fondato sospetto che non ne abbia chiesto a nessun altro. Poco da inventarsi: vuol dire che il bimbo è di nuovo digiuno.

Vengo domani? - scherzi? che domani, vieni oggi stesso, ci vediamo nel pomeriggio. Devo trovare il modo di chiederle dei dati personali senza spaventarla perchè il grande timore che ho sempre in questi casi è che le persone , sospettose, sentendosi chiedere cose scappino e non tornino; e lei il fare della fuga ce l'ha: basta che mette un piede fuori dalla porta e parte a passo di corsa.

Arriva barcollando, pallida, col bambino legato al collo con un foulard. No, non una fascia, un foulard che le pesa interamente sul collo. Il bellissimo passeggino che le avevamo regalato mi chiedo che fine avrà fatto. Dice che si è rotto.. era nuovo, di ottima fattura, lo ritengo impossibile. Penso piuttosto l'abbia venduto. Avevo ragione: il latte era finito già, ed oggi il bambino ha fatto una poppata 4 ore prima..probabilmente di acqua. "gli do camomilla se c'è, sennò zucchero con acqua"..lo dice lei stessa. Non ha chiamato perchè si vergognava. Le gira la testa deve sedersi. "non ho dormito"

Ma che mi racconti..non hai mangiato..

Facciamo un patto: mi firma un foglio coi suoi dati personali e io mi impegno a farle trovare pannolini e latte tutte le settimane. E' una scusa per pesare regolarmente il bambino, potermi accertare che gli dia da mangiare e cresca.. Accetta, compila il foglio , firma. Non ce la fa a tenere il biberon, strizza gli occhi le gira la testa. Prendo il piccolo, la poppata la continuo io: bisogna che lei mangi. Le faccio portare biscotti e qualcosa da bere: è la prima cosa che abbiamo a disposizione. Le prepariamo anche una busta con pasta, polpa di pomodoro, fagioli, tonno..le diamo un altro passeggino, meno bello sicuramente, ma almeno può spostarsi; prepariamo il latte per questa settimana e i pannolini. I servizi sociali, dice, c'è andata e le hanno promesso che le pagheranno la bolletta del gas...quando arriveranno i soldi, perchè ora non ne hanno.. intanto però il gas minacciano di staccarlo perchè lei pagare la bolletta, ovviamente , non può. Dice di essersi venduta tutto quello che aveva, ma non può pagare più niente, quindi "mangia poco" ..il che mi pare un eufemismo..

La settimana prossima, quando verrà a prendere il latte, le farò "casualmente" trovare a disposizione la nostra pediatra, così visitiamo il bimbo e vediamo che stia bene.

Mentre gli do il biberon, fa delle facce buffissime, ride, strizza gli occhi..due mesi appena fatti, ed è già un piccolo grande lottatore. "quando ero incinta di due mesi ho voluto abortirlo - spiega in un italiano stentato - Ho fatto sforzi, ho corso finchè non ho avuto il sangue. Ma lui non è andato via tutto.." eh no, penso io, lui voleva restare.. scambio un'occhiata con l'altra volontaria.. è necessario un surplus di impegno..

Il piccolo ce la sta mettendo tutta, noi anche. Tu che leggi non stare a guardare, aiutaci.

puoi sostenerci con i dati che trovi qui:

http://www.il-dono.org/sostienici.html


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