domenica 20 maggio 2012

se lo vuoi soffri se non lo vuoi non soffri. perchè si #marciaperlavita parte7

Oggi è stata una giornata in cui grazie al cielo ho pensato ad altro. non che sia stato leggero il mio pensare, che di questi tempi decisamente lo è ben poco. Però è stato altro. Mi sono preoccupata di chiamare tutti i miei amici emiliani per sapere come stavano , a seguito del terribile terremoto che ha segnato le loro città. Ho parlato con persone care, gente che vedo da poco o tanto tempo, mi sono preoccupata per loro. La cosa che mi ha stupita, a parte che loro si preoccupassero della mia salute - quando in questo momento a me premeva la loro! - era che mi abbiano chiesto di queste testimonianze che sto pubblicando. mi ha colpito perchè poteva non essere questo il giorno, poteva non essere questo il momento. E mi ha stupito perchè di fatto oggi io, che non ero a Roma, non potevo pubblicare altro.
Mi hanno invitata a non smettere di raccoglierle e ho spiegato che non dipende da me! che finchè me ne manderanno sarà mia cura pubblicarle, dovessi continuare ad aggiungere numeri al titolo per anni. Ero colpita da questo oggi che si è svolto un altro evento, decisamente più soft, per la vita. E sono rimasta colpita tornando a casa, e trovando un'altra voce che vuol farsi sentire in questo coro. Ecco, vi lascio alla lettura e per sapere di cosa parliamo fate sempre riferimento a questo post

Federica scrive
L’aborto è la prima cosa che ho pensato prima ancora di scoprire di essere incinta, non ho mai preso in considerazione l’idea di portare avanti la gravidanza, avevo le possibilità materiali e l’appoggio del partner nel caso avessi tenuto il bambino, ma al momento l’aborto è apparso oggettivamente la scelta migliore da prendere. Sono stata compresa e supportata in questa scelta, perché condivisa dalle persone che ne erano a conoscenza. Per me è stata (aihmè!) un’esperienza molto soft, sono stata seguita, affiancata, coccolata prima durante e dopo. E’ stato come vivere in una bolla di sapone fatta però di un ammasso di bugie, ma poi la bolla è scoppiata e mi sono ritrovata tutta la cruda e terribile realtà, quella che avevo scambiato per comprensione era indifferenza alla situazione nella sua autentica e profonda identità, quella che avevo preso come umanità nei miei confronti era assoluto menefreghismo e mero tornaconto. Sostanzialmente il fatto è che l’aborto è una scelta superficiale, come la giriamo e la rigiriamo è una scelta (mai una cosa forzata!!!! Abbiamo tutte firmato per quello che abbiamo scelto) che lì per lì presenta molti vantaggi in particolare non ci consente di fermarci a pensare realmente cosa c’è in ballo quando si rimane incinta, quando si forma una vita. E’assurdo che lo dobbiamo gridare e affermare con tanta forza proprio noi donne che abbiamo ucciso i nostri figli, ma è proprio vero che ti accorgi del valore di qualcosa quando lo hai irrimediabilmente perso, sarà anche un’affermazione banale ma è proprio così. Chi impiega qualche settimana, chi anni, chi non lo ammetterà mai per troppo orgoglio… ma penso che in fondo al cuore nessuna donna sia fiera di aver abortito, nessuna si sia davvero sentita dentro di sé in pieno diritto di abortire il proprio figlio. Ne voglio conoscere una, se esiste, ma so che non c’è. Se non fosse chiaro lo ribadisco in parole povere: volevo abortire, ero convinta, ma non dormo da 5 mesi e niente è come prima, sto male, soffro, soffro, soffro!!. Soffro per l’indifferenza che mi ha circondato e che mi circonda tuttora e piango il lutto di mia figlia ogni volta che qualcuno viene a dirmi che era un mio diritto farla fuori, è l’indifferenza che fa soffrire. Magari qualcuno mi avesse solo chiesto: ma sei sicura? No, tutti hanno avuto paura di mettermi in difficoltà con certe domande, hanno tutti preferito la “discrezione”, lo scarico di responsabilità, avanzando come scusa questa storia che l’aborto è un diritto della donna. Vi svelo una cosa: l’aborto non è un diritto della donna, è semmai il diritto della società a lavarsi le mani di eventuali situazioni difficili della donna, di fatto è la condanna a morte della donna/madre, alla morte della sua anima materna, ecco cos’è; e per fortuna esistono i miracoli, l’amore, il perdono.. e l’anima può tornare a vivere.

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